Il castello di Bran
Si chiama castello di Bran ma è meglio noto come castello di Dracula: è la fortezza rumena che sorge sull’antico confine tra la Transilvania (Tradotto Transilvania significa “al di là della foresta”) e la Valacchia che ha ispirato il libro scritto dallo scrittore Bram Stoker nel 1897. Lo scrittore irlandese rese celebre il castello con il romanzo sul conte Dracula, destinato a diventare uno dei libri dell’orrore più famoso di sempre.
Questo straordinario maniero è semplicemente quello che ha ispirato l’immaginazione dello scrittore Bram Stoker per le descrizioni del suo romanzo.
Il vero Castello di Dracula è l’ormai distrutto castello di Poenari, abbandonato nel 1476, anno di morte di Vlad III e mai più abitato.
Vlad III di Valacchia ovvero Vlad Tepes (l’Impalatore), della Casa dei Drăculești è un personaggio storico realmente esistito nel XV secolo, nacque intorno al 1430 a Sighisoara, cittadina al centro della Romania e fu principe di Valacchia dal 1448 al 1476, anno in cui morì sul campo di battaglia contro i Turchi.
La sua tomba nella città rumena di Snagov è stata trovata nel 1931 ma mai nessun resto è stato trovato all’interno.
Il suo supplizio preferito era quello di impalare le sue vittime: per questo gli venne affibbiato il “titolo” di Vlad Tepes (l’impalatore). Si narra che sotto le finestre del castello il principe avesse fatto costruire una foresta di pali estesa diversi chilometri e festeggiando, guardava agonizzare lentamente i suoi nemici.
Si dice che Dracula gradisse osservare la morte degli impalati tanto da banchettare in numerose occasioni di fronte a loro.
Pare che il conte beveva il sangue delle sue vittime ed avrebbe persino costretto madri a mangiare i propri figli dopo averli arrostiti e mariti a nutrirsi dei seni amputati delle rispettive mogli. Questa macabra leggenda è riportata in uno scritto anonimo intitolato Storia del principe Dracula, pubblicato intorno al 1463 e diffuso in tutta Europa.
La fortezza venne occupata da diversi guerrieri e cavalieri nel corso della sua storia, finché divenne proprietà degli Asburgo nel 1920. Nel 1948, a seguito della presa di potere delle forze guidate dall’Unione Sovietica Comunista, il castello venne espropriato e incamerato nei beni dello Stato.
Nel 2009 la fortezza tornò nelle mani degli eredi Asburgo che in seguito decisero di metterla in vendita.
Il prezzo richiesto nel 2014 era di 66 milioni di dollari, ma la proprietà non venne mai venduta. Da 2 anni ormai non fa vivo alcun acquirente e oggi, come riporta il Financial Times, la richiesta è crollata a 12 milioni di dollari, nella speranza che qualche riccone poco timoroso dei vampiri fiutando l’affare si faccia avanti.
Molte leggende vogliono che Vlad abbia stretto un patto con il Diavolo per ottenere in cambio l’immortalità ma la storia ci fa capire, invece, che egli fu un vero e proprio “Difensore della Fede cristiana”. Faceva parte dell’Ordine del Drago (da qui il nome “Dracula”) che aveva il compito di proteggere il Cristianesimo in Europa Orientale costantemente minacciato dai Turchi.
Il padre Vlad II Dracul per proteggere le frontiere dalla minaccia ottomana dovette concludere un trattato di pace con il Sultano. In segno di buona volontà, il principe valacco inviò “come pegno” alla corte ottomana i due figli cadetti, tra cui Vlad.
Poco dopo il loro arrivo però il Papa revocò il trattato in nome della crociata contro l’Islam. Gli Ottomani, furibondi, trattennero prigionieri Vlad e il fratello per quattro anni e non ci è dato sapere i tormenti che siano stati inflitti ai due giovani.
Curiosità: In Romania Vlad III è considerato un eroe popolare in particolare per essere stato membro dell’Ordine del Drago (una setta religiosa fondata per difendere il cristianesimo nei territori dell’Europa Orientale) e perchè cacciò i turchi.
Fonte: siviaggia
La teoria in cui Dracula sarebbe morto in Italia
Nel 1476 il conte Vlad Tepes, membro celebre dell’ordine del Dragone scomparve durante una battaglia contro i turchi. Da quella sanguinosa battaglia di Dracula si perse ogni traccia e, per logica conseguenza dell’impegno sul campo di guerra Vlad Tepes venne dato per disperso.
Non tutti sanno che allo stesso ordine del Dragone a cui Dracula faceva capo, apparteneva anche il re di Napoli Ferrante D’Aragona. Ed una delle figlie di Dracula all’età di 7 anni venne affidata ad una donna napoletana che proprio in quel di Napoli condusse la bambina.
Divenuta grande la figlia di Dracula sposò un nobile napoletano della famiglia Ferrillo e si trasferì nella zona di Acerenza in Basilicata ove la coppia aveva ricevuto, come dono di nozze dei terreni in proprietà. La neo sposa e il suo consorte divennero conti di Acerenza, nobiltà, danaro e un rilevante peso sociale gli appartenevano.
Grazie all’acquisita posizione sociale pare che la figlia di Dracula riuscì a riscattare suo padre, rapito e non ucciso dai turchi (rapito esattamente in quella battaglia a partire dalla quale le tracce del Conte si perdono).
Così grazie all’intervento della nobile figlia, Dracula sarebbe giunto in Italia e nel nostro Paese sarebbe rimasto fino alla morte. Una volta deceduto Dracula sarebbe stato sepolto nel cuore di Napoli. La tomba dove ancora oggi riposerebbero le sue spoglie sarebbe situata nel chiostro di Santa Maria La Nova.
Le effigi e i bassorilievi sulla tomba rintraccerebbero tutti gli elementi della storia appena raccontata, il simbolo del dragone al centro del bassorilievo in marmo e i due altari ai lati dello stesso drago non lascerebbero spazio a ricostruzioni dissimili. In maniera particolare i due altari laterali sarebbero simboli di matrice egizia, per la loro natura e struttura sarebbero delle eccezionali rarità, elementi unici per una tomba europea.
Fonte: vitadamamma