GESÙ NON È NATO IL 25 DICEMBRE: LE VERE ORIGINI DEL NATALE

La data del 25 dicembre per celebrare la nascita di Gesù non è caduta dal cielo come un fulmine, ma è stata una decisione presa dalla Chiesa molti secoli fa. Niente di complicato, solo una scelta pratica.

La Chiesa, un bel po’ di tempo fa, ha pensato: “Ehi, dobbiamo scegliere una data per festeggiare il compleanno di Gesù.” Il 25 dicembre è stato il candidato scelto. Perché? Non c’è un motivo super complesso dietro, ma più una decisione pratica.

È vero che non conosciamo la data esatta della nascita di Gesù, ma il 25 dicembre è stato selezionato per vari motivi. La Chiesa ha voluto collegare la festa di Gesù alla festa pagana del solstizio d’inverno chiamata Yule, rendendo la transizione più agevole per le persone che già celebravano in quel periodo.

Inoltre, scegliere una data fissa ha semplificato le cose per tutti. Nessun calcolo astronomico complicato, solo una data che tutti potevano segnare sul calendario.In breve, il 25 dicembre non è la data precisa di nascita di Gesù, ma è stata la scelta pratica della Chiesa per creare un momento speciale e condiviso.

Niente di complicato, solo una decisione dettata dalla volontà di rendere la celebrazione accessibile e comprensibile per tutti.

Le stime degli studiosi

Secondo le stime degli studiosi, il periodo più probabile per la nascita di Gesù è tra il 6 a.C. e il 4 a.C. Tuttavia, i calcoli non sono precisi, e molte incertezze circondano la data esatta.

Le incertezze riguardo alla data di nascita di Gesù derivano dalla mancanza di dettagli cronologici precisi nei testi antichi e dalla complessità nel sincronizzare i dati storici.

Principali fattori di incertezza

Mancanza di dettagli storici: Gli scritti storici dell’epoca non forniscono informazioni dettagliate sulla data di nascita di Gesù. Gli Evangelisti nel Nuovo Testamento, anche se narrano la storia della nascita di Gesù, non specificano una data precisa.

Variazioni nei calendari: I calendari usati nell’antichità, come il calendario ebraico e il calendario romano, differivano da quelli moderni. La conversione tra i calendari e l’assenza di un anno “0” nel calendario occidentale aggiungono complessità ai calcoli cronologici.

Stime basate su dati biblici: Gli studiosi spesso si basano su indizi nei testi biblici per fare stime sulla data di nascita di Gesù, ma interpretazioni diverse possono portare a risultati variabili.

Mancanza di registrazione contemporanea: Non ci sono registrazioni contemporanee o documenti ufficiali che confermino la data esatta della nascita di Gesù.

Yule

Chiamata Yule, la festa del solstizio d’inverno (21 Dicembre) è stata inizialmente una celebrazione del paganesimo norreno.

Dal 21 dicembre in poi, che è il solstizio d’inverno nell’emisfero settentrionale, le giornate smettono di accorciarsi e cominciano gradualmente ad allungarsi. Questo segna l’inizio del progressivo aumento della durata della luce diurna, portando a giornate più lunghe mentre ci avviciniamo alla primavera (21 Marzo).

Le persone durante Yule si riunivano per festeggiare con abbondanti banchetti. C’erano scambi di cibo e doni per celebrare l’abbondanza e la generosità. Parte delle celebrazioni norrene includeva spesso anche sacrifici agli dei, offrendo cibo, bevande o altri doni come segno di rispetto e devozione.

Alcuni resoconti storici suggeriscono che i norreni accendevano inoltre fuochi e usavano botti durante le festività di Yule, aggiungendo elementi di festa e allegria. Le descrizioni di “botti” durante Yule potrebbero riferirsi a fuochi aperti, fiamme alte o altre forme di celebrazione con il fuoco.

I norreni avevano una relazione speciale con il fuoco, che rappresentava non solo una fonte di calore e luce ma anche un elemento sacro nei loro rituali.

I norreni praticavano anche il cosiddetto “saccheggio di alberi di Yule“, dove cercavano alberi da usare come fonte di decorazioni e rami per adornare le loro case.

Come venivano addobbati gli alberi durante Yule ?

Durante la celebrazione di Yule, gli alberi venivano addobbati in modo molto diverso rispetto ai tempi moderni. Niente luci scintillanti o palline colorate, ma piuttosto simboli che rappresentavano la natura e il ciclo della vita.

Le persone antiche decoravano gli alberi con oggetti come mele, pigne, agrifoglio, fette di arancia e altre decorazioni naturali. Le fette di arancia erano spesso utilizzate come decorazioni durante la festa di Yule. Le arance erano un simbolo di abbondanza e prosperità.

Questi simboli rappresentavano la fertilità, la rinascita e la forza della vita anche durante l’inverno.

L’albero addobbato durante Yule era un modo per onorare la natura e celebrare la speranza del ritorno della primavera. In sostanza, un modo antico di portare un po’ di allegria e speranza nella casa durante i giorni bui dell’inverno, ancorato ai cicli naturali della vita e della stagione.

Quanto durava Yule ?

La durata precisa delle celebrazioni di Yule può variare tra le tradizioni e le persone. In generale, Yule inizia con il solstizio d’inverno, che si verifica intorno al 21 dicembre nell’emisfero settentrionale, e dura per diversi giorni.

Alcune persone potrebbero celebrare Yule per tutta la durata del solstizio d’inverno, mentre altre potrebbero estendere le festività per una settimana o più.

La flessibilità nella durata delle celebrazioni è in parte dovuta alla natura delle tradizioni pagane, che spesso erano adattate alle esigenze e alle preferenze delle comunità locali. Quindi, sebbene il solstizio d’inverno sia un momento chiave per iniziare le celebrazioni di Yule, la fine esatta delle festività può variare.

Saturnalia e Sol Invictus

Saturnalia

Saturnalia era una festa romana dedicata a Saturno, il dio dell’agricoltura e dell’abbondanza, e si svolgeva annualmente a dicembre. Questa celebrazione era caratterizzata da giorni di festa, giochi, banchetti e uno scambio di regali.

Durante Saturnalia, le consuetudini sociali venivano ribaltate: gli schiavi potevano godere temporaneamente di libertà, e tutti partecipavano a un’atmosfera di gioia e generosità.

Questa festività, che si svolgeva solitamente dal 17 al 23 dicembre, ha avuto un’influenza significativa sulle tradizioni natalizie, inclusi gli scambi di regali e le festività.

Sol Invictus

Sol Invictus, il “Sole Invincibile”, era una divinità solare romana, e la festa in suo onore cadeva il 25 dicembre. Questa festività era associata alla rinascita del sole dopo il solstizio d’inverno.

L’adorazione di Sol Invictus ebbe particolare importanza nel III secolo d.C. e fu promossa dall’imperatore Aureliano, nacque il 9 settembre del 214 d.C. e morì il 25 settembre del 275 d.C.

Fu uno degli imperatori della dinastia degli imperatori militari noti come “imperatori delle province“. Aureliano è noto per le sue vittorie militari, tra cui il ripristino dell’unità dell’Impero Romano durante il periodo di crisi conosciuto come l'”Impero delle tetrarchie”.

La scelta del 25 dicembre come data di celebrazione del solstizio d’inverno ha contribuito all’associazione di questa data con il Natale cristiano.

Differenze fra Saturnalia e Sol Invictus

Mentre entrambe le festività erano collegate al periodo intorno al solstizio d’inverno e coinvolgevano celebrazioni del sole, Saturnalia era specificamente dedicata a Saturno e caratterizzata da festività e scambi di regali.

Sol Invictus, d’altra parte, si concentrava sull’adorazione del “Sole Invincibile” e cadeva specificamente il 25 dicembre. Sebbene abbiano influenzato il Natale cristiano, Saturnalia e Sol Invictus erano celebrazioni separate con significati distinti nella Roma antica.

I Romani antichi addobbavano gli alberi ?

Non ci sono evidenze storiche che suggeriscano che i Romani antichi addobbassero gli alberi durante Saturnalia o in connessione con la festa di Sol Invictus, almeno non nel modo in cui lo facevano i norreni durante Yule. L’usanza di decorare alberi potrebbe essere stata più specifica delle tradizioni norrene

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