CASTELLO DI BARDI – PARMA
Nel Castello di Bardi di Parma vaga instancabile per le stanze il fantasma di Moroello. La leggenda racconta che, tra il XV ed il XVI secolo Moroello, il capitano delle milizie, fosse innamorato e corrisposto della dama di corte dei Landi, Soleste.
Ad un certo punto l’uomo dovette partire per la guerra e da quel momento, ogni giorno, la sua dama si affacciò dall’alto della torre, in attesa del rientro del suo amato.
Quando poi vide sopraggiungere un esercito, pensando che fosse quello nemico, Soleste si gettò immediatamente dalla torre.
Purtroppo non seppe mai che si trattava dell’esercito di Moroello, il quale aveva dato ordine di issare i colori dei nemici in segno di spregio. Il capitano travolto dai sensi di colpa si uccise.
Da quel momento numerosi sono stati gli avvistamenti del fantasma di Moroello, che erra senza pace per il castello in cerca della sua dama.
CASTELLO DI GRAZZANO VISCONTI – PIACENZA
Grazzano Visconti, prezioso borgo in perfetto stile trecentesco, è in realtà un falso storico. Di vero rimane il Castello, che è stato riportato agli antichi splendori, agli inizi del ’900, quando venne ricostruito tutto il complesso abitativo circostante. Il suo fantasma è di sesso femminile e risponde al nome di Aloisa.
Di lei vi è una statua, ben in carne con le braccia conserte, in piazza del Biscione. La leggenda vuole che Aloisa, sposa ad un Capitano di Milizia, morì di gelosia in seguito al tradimento del marito. Da allora vaga senza pace per il Castello e il parco circostante.
CASTELLO DI GROPPARELLO – PIACENZA
Il Castello di Gropparello, intorno al 1200, fu teatro di un evento tragico: Pietrone da Cagnano fece murare viva nei sotterranei la moglie Rossania Fulgosio, poiché tra le mura del maniero, in assenza del marito, cedette alla passione del suo antico amore, Lancillotto da Anguissola.
Molti sostengono che dalle celle sotterranee si odano urla strazianti di donna, e c’è persino chi afferma di aver avuto un incontro diretto col fantasma di Rossania, che è solito prediligere la stanza delle armi.
CASTELLO DI MONTECHIARUGOLO – PARMA
Il fantasma del Castello di Montechiarugolo è donna e si chiama Fata Bema. Arrivò per la prima volta a Montechiarugolo nel 1593, in occasione di una visita di Ranuccio I ai conti Torelli.
La fata propose di leggere la mano a Ranuccio, tuttavia, lui che aveva un puro terrore di tutto ciò che riguardava l’occulto, ordinò immediatamente l’arresto della ragazza e la sua reclusione nel carcere della Rocchetta.
Bema tentò diverse volte la fuga dalle grinfie del Duca, ma finì comunque la sua vita a Montechiarugolo, amata e ben voluta dalla gente del borgo, tanto che oggi è ricordata come un fantasma buono, che si manifesta alle giovani donne alla vigilia delle nozze, per istruirle sulla loro nuova vita. Inoltre, si racconta che ogni anno, nella notte del 18 maggio, la Fata Bema torna al castello, in cerca del suo amante…
CASTELLO DI SAN MARTINO – SOVERZANO
La storia racconta che nel 1527, quando a Bologna, passò per la prima volta l’esercito spagnolo, Marchione Manzoli, proprietario del Castello di San Martino, pur di non veder distrutto il suo maniero, pagò il ‘pizzo’ e riuscì a tenere a bada quel branco di assassini spietati.
Quando alla fine se ne andarono il Castello era intatto, ma le campagne intorno erano in rovina.
Tuttavia per Marchione, il peggio doveva ancora venire: nella notte del primo dicembre dello stesso anno fu assassinato con i servi mentre usciva da una casa da gioco a Bologna.
Il movente non fu mai scoperto. La leggenda narra che ogni anno, la sera del 1° dicembre, il fantasma di Marchione compare puntuale alle porte del castello come di ritorno da quella serata passata a Bologna…
CASTELLO DI TORRECHIARA – PARMA
Nel Castello di Torrechiara a Parma, pare esistano due fantasmi, legati probabilmente da un sentimento d’amore. Sono il famoso condottiero Pier Maria Rossi e la dama Bianca Pellegrini. Si dice che il fantasma dell’uomo si manifesti sul Rio delle Favole, strada che conduce all’ingresso del Castello, recitando il motto dedicato alla sua amata: ‘Nunc et semper’ (rintracciabile peraltro nell’affresco della Camera d’oro del Castello). Mentre la dama appare nelle notti di luna piena, a mezzanotte, e porta con sé la nebbia.
VILLA CLARA – BOLOGNA
Villa Clara, situata in provincia di Bologna, esattamente al 449 di Via Zanardi, a poca distanza da Trebbo di Reno, è da sempre, un luogo che nasconde misteri, leggende, ma allo stesso tempo affascina e seduce generazioni di giovani e non solo.
Il suo nome è cambiato diverse volte, nel corso degli anni: Casino Del Trebbo, Villa Malvasia Villa Alessandri e infine Villa Clara.
Gli abitanti della zona non amano passare nei dintorni: è sempre rivestita da una fitta coltre di nebbia e non c’è nemmeno un faro ad illuminarla. E’ totalmente disabitata e avrebbe bisogno di un buon restauro.
La leggenda racconta che qui sia stata uccisa Clara, una bambina appartenente alla nobile famiglia degli Alessandri: ancora oggi piange, canta ninnananne e si dispera nel giardino della villa.
Il padre la fece murare viva, perché era terrorizzato dai poteri di chiaroveggenza della piccola.
Clara è stata tradita da chi avrebbe dovuto proteggerla e amarla, per questo la sua anima vaga imperterrita nel luogo che le fece trovare la morte….
Secondo molte testimonianze in certi giorni dentro la casa vuota si sentirebbero le urla, pianti e richieste d’aiuto del fantasma di Clara. Spesso si sentono le note di un pianoforte, altre volte si vedrebbero le finestre illuminate, anche se all’interno dell’edificio non ci sia luce elettrica.
Le apparizioni di Clara hanno dell’incredibile: pare infatti che oltre ad apparire a figura intera, nel parco di villa Clara, cerchi anche di interagire con chi la vede !
I fenomeni soprannaturali non si fermano qui. Ci sono altri episodi inspiegabili accertati: strani guasti ad apparecchiature come torce elettriche, fotocamere e videocamere, metafonie, oggetti scagliati contro i visitatori, svenimenti e trance.
Castello di montebello – Rimini
La piccola Guendalina, figlia del feudatario di Montebello probabilmente nacque albina. Detta Azzurrina a causa di una tinta sbagliata che dava riflessi azzurri, scomparve nella ghiacciaia della fortezza mentre stava giocando con una palla e non venne mai più ritrovata.
Era il 21 giugno del 1375. Sembra che il fantasma della bambina sia ancora presente nel castello e che torni a farsi sentire, negli anni che finiscono con 0 o con 5, con suoni provenienti dai sotterranei in concomitanza con il cadere del solstizio d’estate.
Castello di serravalle (provincia di bologna)
A Castello di Serravalle, antico borgo medievale situato in provincia di Bologna, si narra che all’interno del borgo si aggirino alcune misteriose presenze.
Per chi non lo sapesse, i Boccadiferro furono una potente e ricca famiglia bolognese che ebbe signoria a Serravalle per ben cinque secoli.
La leggenda narrà che un Boccadiferro avesse avuto dodici mogli e che le avesse uccise una dopo l’altra gettandole nel pozzo-rasoio presente nel castello, e sembra che i fantasmi di queste malcapitate vaghino tutt’ora nel castello, insieme a quello del marito ucciso dalla tredicesima e più furba moglie.
Le mogli si farebbero percepire all’interno del borgo lasciando nell’aria un intenso profumo di fiori, mentre il crudele Boccadiferro di tanto in tanto si farebbe avvertire con suoi lamenti all’interno della torre.
Nel Dicembre 2016 è stata scattata una fotografia in cui è stato immortalato davanti al palazzo Boccadiferro, quello che sembra a tutti gli effetti essere un fantasma.
La foto è stata visionata da fotografi esperti e tutti hanno accertato che non si tratta di un fotomontaggio. Anche se non si ha la certezza, pare che si tratti proprio del fantasma di Boccadiferro.
Ecco la foto:
castello di San Pietro in Cerro
Il castello di San Pietro in Cerro è una bellissima costruzione fortificata tutt’ora visitabile. Ma forse è meglio tralasciare le gite notturne, lo spettro di una dama chiamata Agata vaga in questo luogo. Se non ve la sentite di vederla, meglio optare per una visita diurna.
A 20 km da Piacenza, su una pianura, si innalza questo antico maniero, risalente forse alla metà del quattrocento. Viene detto “di Cerro” per via della vasta presenza di querceti.
Agata era una ragazza al servizio della corte dei Conti Barattieri, Bartolomeo Barattieri, era giureconsulto e ambasciatore alla corte di Papa Giulio II. Attirava l’attenzione dei nobili con la sua bellezza ma lei aveva occhi solo per il suo innamorato, uno scudiero.
Eppure uno dei nobili non era deciso a lasciarla in pace, nonostante lei ormai si fosse sposata. Lo scudiero stanco delle molestie del nobile decise di porvi fine e lo uccise.
Fu poi inseguito ed incarcerato, quindi condannato a morte. Agata a causa del dolore e della vergogna si gettò dalla torre del castello.