CASTELLO DI MACERETO (Perugia)
Il Castello di Macereto si trova in provincia di Perugia, in località Tavernelle. Si racconta che il luogo è infestato da una schiera di antichi uomini d’arme. In fila per due, più o meno in forma di plotone, verrebero giù da una scalinata.
Si dice che l’apparizione contenga elementi particolarmente tenebrosi, perché le figure umane mostrerebbero occhiaie vuote e immagini scheletriche. Per il resto i resoconti non sono precisi e nessuno spiega se gli spettri di Macereto hanno sembianze di guerrieri medievali o di militari di un tempo a noi più vicino.
I fantasmi che la tradizione descrive in località Poggio delle Forche hanno il fascino tenebroso che viene dal nome del luogo infestato. C’è il riferimento, forse, ad esecuzioni di giustizia o ad un eccidio di cui non vengono dati riferimenti storici.
PALAZZO CONGIUNTI (Perugia)
In questo paese, durante la seconda guerra mondiale vennero trucidate bambini e donne ebrei. I parenti accecati da dolore, cercarono di vendicarsi, ma uccisero anche una povera ed innocente bambina. Nelle stanze del palazzo, pare che vaga l’anima inquieta della giovane bambina, in cerca di aiuto. Testimoni assicura di aver sentito anche le urla della bambina.
CITTA’ DELLA PIEVE (Perugia)
Nella rocca di questo paese, vagherebbe lo spettro di Vitellozzo Vitelli, assassinato da Cesare Borgia. Cesare Borgia scannò Vitellozzo Vitelli, durante una cena organizzata appositamente per uccidere. Racconta Machiavelli che a Vitellozzo fu propinato del veleno, che però non faceva effetto. L’impaziente padrone di casa si determinò allora a concludere rapidamente la serata aggredendo personalmente l’ospite.
MONASTERO DI SANT’ANNA FOLIGNO (Perugia)
Nel monastero di Sant’Anna, a Foligno (Pg), si odono ancora i lamenti di suor Teresa Margherita Gesta, morta tra quelle mura il 4 novembre 1859. Lo spirito della donna abiterebbe ancora la stessa stanza che occupò in vita, malgrado sia trascorso più di un secolo dalla sua morte.
convento di San Domenico (tERNI)
Nei sotterranei del convento di San Domenico, vagherebbe lo spirito di Giuseppe Andrea Lombardini, un detenuto del XVIII secolo. Il convento fu un luogo di tortura con una persistenza della carcerazione segreta e della tortura da parte dei clerici a Narni testimoniata da ciò che è stato rinvenuto nei sotterranei di San Domenico.
Nei sotteranei fu trovata una stanza tetra, disegnata di simboli religiosi e filosofici, alcuni dei quali risalenti al XIII secolo. Il posto è colmo di atmosfera densa e drammatica, forse è dato dal fatto che i prigionieri, consci del terribile destino che li aspettava, vollero lasciare un segno della tragica vicenda attraverso questi segni. Il posto è ricco di spunti di iconologia magica, nella stanza più grande venivano sadici supplizi, torture, sia per i delinquenti comuni che per gli eretici ed avversari politici della Chiesa.
Attraverso la storia di Andra Lombardini, detenuto che nel XVIII secolo fu autore di simboli e disegni macabri ed inquietanti, con pare descrivere la propria sventura e sostenere una lettura del cristianesimo in chiave esoterica e massonica. In più punti è stata trovata la presenza del simbolo gesuita “IHS“ con la H sormontata da una croce e con tre chiodi incisi di sotto, ciò indica che Lombardini appartenesse a quell’ordine, che dal 1758 subì una repressione in tutta Europa.
Si vocifera che nei sotterranei del convento si possa avvertire la presenza dello spirito del detenuto, come alcuni accadimenti di tipo paranormale. Proprio per provare tale reazione, sono stati chiamati all’interno del posto medium e sensitivi, che hanno confermato la presenza di qualcosa di strano.
IL MISTERO DEL LAGO DI AISO (BEVAGNA)
Nelle vicinanze di Bevagna, nella frazione di Capro, si trova un piccolo lago, perfettamente circolare e stranamente molto profondo. La leggenda vuole che un uomo molto avaro di nome Chiarò, osò sfidare la tradizione secolare che vietava di trebbiare il grano nel giorno di Sant’Anna.
Venne punito con un’ondata di piena che fece sprofondare lui e la sua casa in una profonda buca, dove oggi appunto c’è il Lago d’Aiso. Tutt’oggi si narra che durante la notte di S.Anna sia ancora possibile udire le urla di Chiarò e di suo figlio (trascinato insieme a lui nelle viscere della terra) e vedere le travi della casa sprofondata.
CASTELLO DI ROSCIANO (TORGIANO)
Questo splendido castello medievale, oggi utilizzato anche per cerimonie, è teatro di tre storie diverse: quella del nobile Tancredo, vissuto nel XIII secolo, che pare abbia sempre un posto riservato a tavola; quella di suo zio, un frate benedettino che pare lo si possa scorgere durante le battute di caccia o alla ricerca di funghi nei boschi circostanti; quella di una dama segregata nella sua stanza in attesa del suo amato cavaliere, impegnato nelle Crociate in Terrasanta. Come se non bastasse, pare che tra le mura del castello sia nascosto un tesoro in oro massiccio che rappresenterebbe una chioccia con sette pulcini. Fin ora però, non se ne è trovata traccia.
I MISTERI DI CASA DEL DIAVOLO (PERUGIA)
Il paesino di Casa del Diavolo, sembra essere il luogo più oscuro di tutta la regione. Proprio al centro del paese c’è un palazzo rosso abbandonato; si dice che anticamente, nel luogo in cui sorge, vi fosse una locanda frequentata da persone molto crudeli come banditi, assassini e commercianti di schiavi.
Tutta quella malvagità concentrata in un punto solo, attirò l’attenzione del Diavolo in persona che, una notte, decise di intrattenersi nella locanda insieme a bellissime donne infernali. Pare che dopo aver fatto ciò si sia poi ritirato negli inferi aprendo una profondissima voragine da cui, successivamente, molti abitanti giuravano di sentire urla agghiaccianti e voci incomprensibili.
Non solo, poco distante dal borgo, alla fine del XVIII secolo, sorgeva un convento di frati. I suoi occupanti erano soliti fare delle uscite notturne, tanto da attirare le attenzioni degli abitanti che, un giorno decisero di seguirli. Si dice che nelle notti senza luna e in quelle nebbiose i frati si radunassero attorno ad un pozzo senza fine ed assumessero forme demoniache per partecipare a sabba con demoni femminili che risalivano dagli inferi.
Come se non bastasse, si dice che nei boschi di Casa del Diavolo e nelle case abbandonate nei pressi del torrente, abbiano trovato dimora i demoni infernali. Molti dicono di aver visto i loro terribili volti apparire dietro le finestre dei casali e gli stessi abitanti del borgo si tengono alla larga da questi luoghi. Nel secolo scorso, ma anche di recente (vedi la morte di Elisa Benedetti nel 2011), si sono susseguiti strani casi di sparizioni, morti, omicidi e sette sataniche, proprio in questi boschi.
LA DAMA DELLA ROCCA DI NARNI
Nella suggestiva e imponente rocca albornoziana di Narni, le leggende non mancano. Pare però che ogni tanto venga avvistato il fantasma di una donna che indossa un lungo drappo colorato. Si pensa all’anima tormentata di Giulia Farnese, amante del terribile Papa Alessandro Borgia.
CASTELLO DELL’OSCANO (PERUGIA)
Si dice che ogni notte in questo castello (situato a Cenerente, vicino Perugia) si aggiri una misteriosa donna velata. Meglio, però non lasciarsi sedurre dal fascino e dalla curiosità di seguirla, poichè i temerari che si sono cimentati nell’avventuroso inseguimento, sarebbero stati colpiti da pesanti maledizioni.
LA CASA A SANTO CHIODO DI SPOLETO
In un’abitazione di Santo Chiodo, nei pressi di Spoleto, pare si verifichino fatti inspiegabili: rumori di passi, colpi sordi ai muri, incendi inspiegabili. Pare che i proprietari del casolare, spaventatissimi, abbiano addirittura chiesto l’annullamento dell’atto di compravendita dell’immobile, pur di allontanarsi da quel luogo.
La notizia ha fatto rapidamente il giro d’Italia e del web, tanto che sono intervenuti persino Mediaset e RAI a documentare la faccenda.
Pare che nell’abitazione vi sia avvenuto un suicidio e che anche i precedenti proprietari, accortisi di questi strani eventi, abbiano fatto eseguire vari esorcismi nella speranza di risolvere il problema. Senza esito.
L’HOTEL DEL MATTO A MONTELUCO (SPOLETO)
L’Hotel del Matto, poi Ipost Hotel, un tempo gloriosa meta di vip, oggi è abbandonato a se stesso, in pieno degrado, spesso usato come teatro delle guerre simulate dagli appassionati di soft-air. Ci troviamo a Monteluco, nei pressi di Spoleto, in alta collina a diversi chilometri dai centri abitati.
Si dice che l’hotel sia stato costruito sopra un cimitero (notizia non confermata per ora da nessuna prova), e che il proprietario fosse un pazzo poichè, pare, uccise diverse persone prima di suicidarsi. L’hotel, composto da tre strutture separate e una piscina, venne aperto negli anni ’50 e definitivamente abbandonato negli anni ’70, dopo un tentativo di recupero come pensione per i dipendenti delle Poste.
L’hotel ha suscitato l’interesse anche dell’IPI (Italian paranormal Investigation), il quale ha effettuato sopralluoghi e indagini accurate, comprensive di foto e video. L’indagine è partita dopo la segnalazione di alcuni ragazzi, i quali si erano avventurati qualche mese prima con spirito goliardico nel posto e avevano udito delle urla all’interno di una delle strutture. Entrati, non avevano trovato nessuno. Uscendo, avevano sentito di nuovo le urla, questa volta molto più forti. Spaventati, si sono allontanati dal posto.