I MISTERI DI CODIPONTE IN LUNIGIANA (PROVINCIA DI MASSA CARRARA)

Codiponte è un piccolo borgo lunense che si trova vicino al torrente Aulella. Il borgo è molto interessante perché vi si trovano molte cose diverse e misteriose. Ci sono case in pietra costruite lungo la collina su cui sorge il castello. Le strade sono strette e ripide e spesso si incontrano porte e colonne antiche recuperate dai crolli del castello. Molte case sono abbandonate e si possono vedere ancora gli arredi di abitazioni ormai disabitate da molto tempo.

In questo borgo è stato trovato anche un antico reperto, una statua stele, che testimonia la presenza di culti pagani nell’area. La zona era frequentata dai Liguri e dai Romani, come dimostrato da scavi archeologici.

Del castello non rimane molto, ma è possibile vedere le mura perimetrali difensive, la porta di accesso dal paese, l’edificio ad essa addossato e una parte trasformata in palazzo. La parte più interessante del castello è un porticato elegante con una volta conservata. Il bosco intorno è spoglio, il che consente di esplorare la zona sommitale e ammirare il panorama senza intralci.

Ci sono molti sentieri nella zona. Seguendo un sentiero non segnalato, si può raggiungere il convento delle clarisse, che sovrasta il castello sulla cima della collina di fronte. Purtroppo, il convento è ora proprietà privata e non è possibile visitarlo.

Sulla sponda opposta al borgo si trova la parte moderna del paese e una splendida pieve protoromanica dei Santi Cornelio e Cipriano di Codiponte, menzionata per la prima volta nel 793. Si dice che la pieve fosse frequentata dai Templari e ha un tetto a capriate lignee decorate cinquecentesche, una vasca battesimale ad immersione e acqueforti con raffigurazioni di repertori pagani.

I capitelli della chiesa sono circondati da elementi fitomorfi, come margherite a sei petali e foglie di palma, e creature mostruose e bestie non meglio definite. C’è anche una porta decorata con strane figure che sembrano rappresentazioni di Maya. Si dice che i Templari abbiano scolpito qui la rappresentazione di questi strani uomini incontrati durante il loro viaggio in America.

Non dimenticate di osservare il trittico con la Madonna con il Bambino, i santi Cornelio e Cipriano e la raffigurazione del Volto Santo. In basso, in una delle tre predelle, si trova la raffigurazione dell’arrivo al porto di Luni del venerato crocifisso ligneo acheropita che sarebbe transitato proprio da questa chiesa.

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Immagine della Pieve Protoromanica dei SS. Cornelio e Cipriano di Codiponte,

L’edificio ha un aspetto esterno semplice e austero in stile Medioevo romanico, con forme compatte ottenute sovrapponendo conci squadrati di pietra serena ed arenaria. Ha solo due singolari contrafforti laterali, un semplice portale e una bifora sopra l’architrave. La pianta è a croce latina, con tre navate e due absidi semicircolari, seguendo lo stile costruttivo dell’epoca. Accanto all’edificio principale c’è una torre campanaria, ricostruita nel 1778.


Il colonnello amico del diavolo

Si narra che nel paese di Codiponte abbia vissuto una persona strana e malvagia, che aveva stretto un patto con il diavolo. Il suo nome era Pietro Cillà e si dice che abbia organizzato feste orgiastiche e abbia usato i suoi poteri magici per far levitare cose e persone e per evocare spiriti. Dopo la sua morte, si dice che il diavolo se lo sia portato via e che la sua cassa sia stata trovata piena di cenere e carbone.

Questa leggenda ha una base di verità, che fa giustizia a Pietro Cillà, un medico militare che era considerato dall’opinione pubblica un amante della sorella di Napoleone, Elisa Bonaparte. La soppressione degli ordini religiosi dell’epoca e la requisizione dei loro beni hanno fatto del Cillà una vittima di pettegolezzi e calunnie.

Come arrivare a Codiponte

Codiponte è un piccolo borgo situato nel comune di Casola in Lunigiana, in provincia di Massa Carrara.

Per raggiungere Codiponte in macchina, l’uscita autostradale più comoda è quella di Aulla. Da qui si segue la SS 63 e poi si imbocca la SRT 445 fino ad arrivare al borgo. La strada continua poi verso la Garfagnana e la Lucchesia.

È possibile parcheggiare prima del ponte di pietra e poi dirigirsi verso il paese. Per raggiungere il castello, basta salire verso la cima della collina, seguendo i piccoli cartelli scritti a mano che indicano la direzione. Durante la salita, si può fare una breve sosta nella parte più alta del borgo, dove si intravede un arco di accesso.

Una volta arrivati alla porta principale del castello e aver visto i ruderi del palazzo, si può seguire il sentiero che circonda parte della collina e arriva fino al convento delle clarisse. Anche se il convento è chiuso, il panorama sul borgo e sul castello è comunque molto bello da ammirare.


“Il mistero della rotta atlantica templare” di Vincenzo Pisciuneri

Il PDF intitolato “Il mistero della rotta atlantica templare” di Vincenzo Pisciuneri è stato pubblicato su Internet e cita la simbologia presente nella Pieve di Codiponte, che è stata erroneamente confusa con Capodimonte nel sommario. Nel PDF vengono riportate tre importanti informazioni riguardo all’arrivo di informazioni sui viaggi marittimi compiuti dai Templari o sui documenti presenti nelle antiche biblioteche di Alessandria, Pergamo e Cartagine, o sui racconti di viaggiatori fenici al servizio degli Egizi.

La prima informazione riguarda il ritrovamento di ossa di canguri nell’Oasi di Shiwa. La seconda informazione riguarda le rappresentazioni di caccia di canguri nella tomba del faraone Unas (VI Dinastia) nella necropoli di Saqquara. La terza informazione riguarda i disegni di canguri trovati a Tell al-Amarna, la capitale voluta da Akhenaton, poi abbandonata all’epoca successiva del regno di Tutankhamon.

Dalle informazioni riportate sembra che i Templari che governavano il passaggio dei pellegrini fra la Lunigiana e la Garfagnana, detti nelle pergamene di “Codeponte” (1277) e “de quo de ponte” (1278), fossero a conoscenza dell’esistenza dei canguri e di altri animali strani, come il rinoceronte ed il cammello, presenti anche nella Pieve di Vendaso.

La Pieve di Vendaso, situata nel Comune di Fivizzano, si trova sull’antica via medioevale che portava al Passo dell’Ospedalaccio, ove esisteva l’Ospitale dei Templari dedicato a San Leonardo. Per quella via si immetteva nella Valle del Secchia, denominata in alcune antiche carte come “Valle dei Cavalieri”.


Il prezioso polittico

Polittico attribuito al pittore senese Puccinelli

Il polittico è un’opera d’arte preziosa che veniva utilizzata come pala d’altare. Al centro è rappresentata la Madonna con il Bambino, mentre a sinistra c’è il Volto Santo e a destra i santi Cornelio e Cipriano. Gli esperti hanno datato l’opera intorno al XV secolo e l’hanno attribuita al pittore senese Angelo Puccinelli.

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