IL PARADOSSO DEL NONNO
Il primo e più noto è il “paradosso del nonno”: se il viaggiatore torna indietro nel tempo e volontariamente (o meno) uccidesse il proprio nonno o comunque rivelasse di essere suo nipote, metterebbe a fortissimo rischio la propria nascita.
Se suo nonno muore prima di procreare vuol dire che lui non nascerà mai, ma se così fosse e lui fosse quindi “cancellato” dalla storia non potrebbe nemmeno tornare indietro nel Tempo e uccidere suo nonno.
Come evitarlo?
Mmmm, non cercate mai di uccidere vostro nonno nel passato prima della nascita di vostro padre.
Esistono anche altre varianti di questo paradosso, infatti tornando sufficientemente indietro nel Tempo non sarebbe necessario uccidere nostro nonno per impedire la nostra stessa esistenza, anzi tornando sufficientemente indietro nel Tempo anche un piccolissimo cambiamento potrebbe produrre la non esistenza dell’intero genere umano, stravolgendo completamente la nostra linea temporale (timeline corruption hypothesis).
Questo a causa di quello che viene definito Butterfly Effect, termine che ha origine da un racconto di Ray Bradbury in cui un personaggio tornato indietro nel tempo schiaccia inavvertitamente una farfalla in tempi preistorici, causando catastrofici cambiamenti nel futuro.
Il termine è divenuto famoso quando è stato utilizzato per spiegare come in campo climatico anche un piccolissimo cambiamento, apparentemente insignificante, può portare in un certo tempo a sconvolgimenti su grande scala.
Come evitare il butterfly effect?
State attenti a dove mettete i piedi …
IL PARADOSSO DEL LOOP CAUSALE
Un altro paradosso molto noto è il “paradosso del loop causale” o “paradosso del bootstrap”: un viaggiatore torna indietro per conoscere un personaggio celebre, ma scopre che nessuno ne ha mai sentito parlare, letteralmente non è mai esistito.
Il viaggiatore tuttavia ha portato con sé un’opera di questo personaggio, così decide di prenderne il posto e pubblicare lui stesso l’opera, usando come pseudonimo il nome e il cognome del celebre personaggio (magari William Shakespeare o Ludwig Van Beethoven). Così la causa del viaggio dipende dal viaggio stesso, creando un loop causale.
IL PARADOSSO DELLA PREDESTINAZIONE
Eppure esiste un paradosso che potrebbe superare tutti questi limiti e consentire di sviluppare realmente in un futuro più o meno lontano, il viaggio nel tempo (senza per questo diventare una tecnologia proibita), il “paradosso della predestinazione” (anche noto come “curva causale”).
Se esistesse un fenomeno come la predestinazione, qualsiasi azione un viaggiatore del tempo dovesse compiere sarebbe “predestinata” e pertanto non in grado di influenzare la linea temporale del viaggiatore.
Un esempio di paradosso della predestinazione? Nel film Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, Harry compie un incantesimo di cui pure non avrebbe ancora completa padronanza, il patronus, perché in un primo tempo si riconosce nell’atto di compiere con successo tale incantesimo, quindi torna indietro nel tempo e lancia effettivamente il patronus.
Ma il paradosso della predestinazione funziona egregiamente anche nella leggenda di Edipo, allontanato dal padre Laio a causa di una profezia e che poi, non avendo consapevolezza della sua vera identità, finisce col realizzarla uccidendo il padre e sposando la madre Giocasta.
Peccato solo che sia Harry Potter sia Edipo siano personaggi di fantasia e che la nostra conoscenza dell’universo tenda a escludere il fenomeno della predestinazione. Così il viaggio nel tempo resta un’impresa al momento teorizzabile solo matematicamente, a meno di credere ad Alfred Bielek e al suo racconto sull’esperimento Philadelphia.
IL PRINCIPIO DI AUTOCONSISTENZA DEL MATEMATICO IGOR DMITRYEVICH NOVIKOV
Essenzialmente afferma che per ogni scenario in cui potrebbe sorgere un paradosso, la probabilità che quell’evento si verifichi effettivamente è uguale a zero. Tale assunto sta a indicare che indipendentemente da cosa viene fatto, non è possibile creare un paradosso perché le leggi della fisica quantistica si correggeranno da sole per evitare che ciò avvenga.
Alcuni esempi cinematografici del principio in questione sono questi film e serie tv:
- del 1995 L’esercito delle 12 scimmie, diretto da Terry Gilliam con protagonista Bruce Willis
- del 2004 Lost, serie televisiva statunitense
- del 2004 Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, diretto da Alfonso Cuaron e così pure nella versione cartacea;
- del 2007 Timecrimes, diretto da Nacho Vagalondo
- del 2014 Interstellar, diretto da Christopher Nolan
- del 2014 Predestination, diretto da Michael e Peter Spierig con protagonista l’attore Ethan Hawke.
Un ulteriore esempio lo si ha nel videogioco dal genere picchiaduro Tekken 5. Nel suo video di epilogo, la protagonista Ling Xiaoyu utilizza una macchina del tempo per viaggiare nel passato, con l’intento di impedire a Heihachi Mishima di gettare il figlio Kazuya nel cratere di un vulcano.
L’unico risultato che la ragazza ottiene è tuttavia quello di restare nel suo tempo, mentre la macchina del tempo “parte” senza di lei e colpisce Heihachi, facendogli cadere di mano Kazuya, che finisce proprio nel vulcano.