IL FANTASMA AUTOSTOPPISTA DI NARDÒ

In una calda ma piovosa serata d’estate, nel Salento sono frequenti i temporali estivi con relativi acquazzoni. Un ragazzo si dirigeva in auto verso il suo paese: Nardò. Vedendo una ragazza in attesa sul ciglio della strada, sotto la pioggia, decise di accostare e chiedere se avesse bisogno di un passaggio.

 

 

La ragazza accettò volentieri e si accomodò in auto, per giunta aveva come destinazione lo stesso paese dell’autista, quindi non vi furono problemi per il ragazzo nell’aiutarla.

Di poche parole, non fu facile per i due instaurare un dialogo, che si limitò in saluti e risposte semplici relative alle informazioni sul luogo di destinazione della ragazza.

Giunti a Nardò, la fanciulla chiese di essere lasciata nei pressi del cimitero, disse di abitare poco distante e questa risposta non destò alcuno stupore poichè effettivamente non era per niente improbabile.

 

 

Scese dall’auto e salutò l’uomo, ringraziandolo in maniera molto educata, chiuse lo sportello e l’uomo si accorse che la passeggera aveva dimenticato sul sedile la sua agenda. Scese dall’auto per chiamarla ma si rese conto che la donna era letteralmente sparita, pur essendo uscita solo da qualche secondo.

Il ragazzo raccolse l’agenda e notò che vi era un indirizzo, quindi decise di recarsi sul posto all’indomani per restituire l’oggetto. Giunse nei pressi di una modesta abitazione, suonò al campanello ed aprì una signora anziana che, appena ascoltò la storia e vide l’agenda, scoppiò in lacrime e chiese al ragazzo di accomodarsi.

È questa la ragazza? Chiese la donna mostrando una foto tra un singhiozzo e l’altro. Si, rispose l’uomo che a questo punto iniziava ad avvertire una certa tensione. Gli è successo qualcosa? L’ho accompagnata ieri sera in paese, aggiunse.

La donna allora disse: “Si, è mia figlia ma non è possibile che tu l’abbia accompagnata, non è possibile, mia figlia è morta 10 anni fa in un incidente d’auto, quell’agenda è stata seppellita con lei”. A questo punto, il ragazzo, in preda a terrore e confusione, lasciò l’abitazione e non si fece più vedere.

 

 

Fonte: giornaledipuglia

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