IL FANTASMA DI TRESCHIETTO IN LUNIGIANA

Nel medioevo, a Iera di Bagnone, c’era un marchese della famiglia Malaspina. Malaspina faceva ballare nude fino all’alba le giovani più belle del suo feudo e giustiziava i genitori che cercavano di salvarle. I corpi venivano poi gettati in una fossa piena di scheletri. A volte, vicino alla cappella di San Biagio, nelle fredde notti invernali, si possono sentire i lamenti e le grida di orrore delle vittime.

Il castello di Treschietto

Il Castello di Treschietto è oggi in rovina, ma nel passato feudale era un luogo dove si commettevano atroci violenze. Il signore di Treschietto, Giovan Gasparo Malaspina, insieme ai suoi amici, organizzava feste perverse che coinvolgevano le giovani ragazze del borgo, costringendole a perdere la verginità.

Oggi, intorno alle rovine del castello, si coltiva la cipolla autoctona a strapiombo su un crinale. Si dice che questa coltivazione trattiene l’anima dannata di Giovan Gasparo Malaspina, che sembra ancora vagare per i resti del castello senza poter uscire a causa della presenza della cipolla, che agisce come l’aglio contro i vampiri. La leggenda vuole che durante le fredde notti d’inverno, si sentano ancora le grida di dolore delle vittime di Giovan Gasparo Malaspina provenienti dal castello.

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