LA CRIPTA MACKENZIE: IL LUOGO PIÙ INFESTATO DELLA SCOZIA

Situata all’interno del cimitero di Greyfriars nel cuore di Edimburgo e risalente al XVII secolo, la cripta è dedicata a Sir George Mackenzie detto “il sanguinario” per via del trattamento che riservò ai protestanti scozzesi, i Covernaters, a seguito della battaglia di Bothwell Bridge nel 1679.

 

Sir George Mackenzie

 

Le cronache raccontano di come migliaia di prigionieri protestanti furono imprigionati nel cimitero di Greyfriars e qui morirono per torturafame e stenti in condizioni intollerabili e disumane.

 

Sir George Mackenzie di Rosehaugh era un avvocato scozzese, saggista e scrittore legale, è nato nel 1636 a Dundee e morto nel mese di maggio nell’anno 1691.

 

 

 

Da dove deriva il nome del cimitero ?

 

Il nome del cimitero deriva direttamente da quello dell’ordine monastico dei francescani a cui apparteneva: Greyfriars vuol dire letteralmente “frati grigi”.

La comunità francescana di Edimburgo fu sciolta a metà del XVI secolo, lo stesso periodo in cui venne costruita la chiesa che si erge tra queste tombe.

Si pensò di fare lì un nuovo cimitero perché il camposanto della chiesa di San Egidio (Saint Giles nota come la Cattedrale di Edimburgo) era ormai pieno e non c’era più spazio per seppellire nemmeno un altro corpo in tutta la città.

 

Questo cimitero è un esempio di quelli che vengono chiamati “graveyard” e non “cemetery” dato che le tombe si costruirono attorno ad una chiesa (in scot “Kirk”).

Le prime tombe che vi si trovano risalgono al XVI secolo, mentre le più recenti sono del XIX e custodiscono, tra gli altri, i corpi di molti personaggi famosi che hanno vissuto in città in questo lasso di tempo, tra i quali James Hutton, l’architetto J. Craig e il famoso cagnolino Bobby.

 

 

Soprattutto quest’ultimo è diventato una vera e propria mascotte di Edimburgo. Bobby era un piccolo Skye Terrier che quando il suo padrone morì rimase a fare la guardia alla sua tomba e non si mosse di lì per ben 14 anni.

 

 

A quanto pare, il cane si allontanava solo per andare a mangiare al bar che si trovava all’entrata, che oggi porta il suo nome.

Questa storia commosse tanto gli abitanti della città che, in un’epoca in cui alla morte del padrone veniva ucciso anche l’animale, non solo salvarono la vita di Bobby, ma lo nominarono cittadino di Edimburgo perché potesse essere seppellito nello stesso cimitero, accanto al suo padrone.

 

Oggi, infatti, è possibile vedere la tomba di “Greyfriars Bobby” (come lo si conosce) proprio accanto all’entrata del cimitero. Non è difficile individuarla grazie alla quantità di regali lasciati dai visitatori, soprattutto peluche e bastoncini “per farlo giocare”.

 

 

I fenomeni paranormali

 

Tra il 1990 e il 2006 sono stati segnalati circa quattrocento fenomeni tra cui percezione di punti caldi e punti freddi, rumori nel sottosuolo, ringhia.

Persone che sentono sbalzi emotivi fortissimi, scoppiano in lacrime, svengono o avvertono sensazioni di nausea.

 

Nel 2000 il reverendo Colin Grant fu chiamato ad esorcizzare la zona, ma ammise che nel luogo c’erano energie troppo potenti e che temeva per la sua stessa vita. Morì dopo poche settimane per un infarto. Qualche tempo dopo un nuovo tentativo di esorcismo fallì.

 

Fonte: scoziatour

 

 

Il fetore dal cimitero

 

Si racconta che il fetore proveniente dal cimitero per via delle condizioni igieniche precarie e per i cadaveri in decomposizione infestasse tutta la città rendendo l’aria irrespirabile.

Da allora il mausoleo del nobile scozzese diventò il principale bersaglio delle maledizioni e delle invettive da parte dei protestanti di Scozia che vedevano in quel luogo il simbolo della loro oppressione.

Con il passare degli anni la tomba di Sir MacKenzie acquisì una fama sempre più tetra per via delle testimonianze di numerosi visitatori che parlavano di misteriosi fenomeni che si verificavano nei pressi del mausoleo.

 

 

Si narra di viandanti respinti da una forza misteriosa e di persone colpite anche in modo violento da un’entità invisibile che si aggirerebbe all’interno del cimitero.

Tra i vari racconti che riguardano la cripta, figura la storia di un vagabondo che avrebbe deciso di profanare la tomba alla ricerca di tesori.

 

 

Una volta all’interno, l’uomo sarebbe caduto in una fossa piena di scheletri e qui sarebbe rimasto imprigionato a lungo bloccato dalle ossa come se queste fossero vive e volessero bloccarlo.

Grazie a queste testimonianze, negli ultimi anni la cripta Mackenzie è diventata un’attrazione turistica piuttosto famosa ad Edimburgo. Tour notturni vengono organizzati periodicamente per provare l’ebrezza ed il brivido di visitare il monumento che ad oggi viene considerato non a torto il luogo più infestato di tutta la Scozia.

 

Fonte: Socialup

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