Il Lago di Carezza, situato nel comune di Nova Levante, nell’Alto Adige, è considerato uno dei laghi più belli della regione. È famoso per i suoi vivaci colori che ricordano un arcobaleno, motivo per cui viene chiamato “Lec de Ergobando” dalla popolazione ladina, che significa “Lago Arcobaleno” nella loro lingua.
La leggenda del lago
C’era una volta una meravigliosa ninfa che abitava nel Lago di Carezza. Spesso sedeva sulla riva, intrecciando le sue lunghe trecce bionde e cantando dolcemente. La sua voce e la sua bellezza affascinavano i viandanti che passavano dal Passo di Costalunga. La ninfa dell’acqua non aveva cattive intenzioni, cantava solo per pura passione. Il suo canto la rendeva felice e le faceva sentire un forte legame con il lago e la natura circostante.
Un giorno, la ninfa notò qualcosa di insolito: non riusciva più a cantare con spensieratezza, c’era qualcosa di diverso nell’aria. Si voltò e vide una figura scura che si avvicinava a lei tra gli alberi della foresta. Curiosa, la ninfa iniziò a parlare con l’uomo misterioso.
L’uomo si presentò come lo stregone di Masarè e le dichiarò il suo amore completo. Nonostante l’iniziale lusinga, la ninfa rifiutò l’amore dello stregone, poiché trovava tutto ciò di cui aveva bisogno nel lago, nelle montagne e nel bosco. Questa risposta arrabbiò lo stregone, che cercò di stregarla, ma la ninfa si rifugiò rapidamente nelle profondità del lago.
Lo stregone cercò più volte di rapirla con trucchi diversi, deludendo profondamente la ninfa che non si sentiva più libera e spensierata come prima. La sua tristezza aumentava ogni giorno.
Un mattino, mentre emergeva dalle acque del lago, la ninfa vide la cosa più bella che avesse mai visto: un meraviglioso arcobaleno brillava nel cielo con tutti i colori immaginabili. Sembrava che tutti i colori del mondo si fossero radunati intorno al lago per renderla felice come una volta. La tristezza degli ultimi tempi svanì istantaneamente di fronte a questa scena idilliaca. Tuttavia, qualcosa catturò la sua attenzione: la ninfa scorse lo stregone nascosto tra gli alberi e la tristezza la travolse nuovamente.
Questo splendido paradiso era di nuovo uno degli inganni dello stregone! Piangendo, la ninfa si immerse nuovamente nelle acque del lago, giurando di non riapparire mai più. Quando lo stregone si accorse che la ninfa era scappata di nuovo, si arrabbiò molto e, distrutto dalla delusione amorosa, strappò l’arcobaleno dal cielo, facendolo frammentare in mille pezzi che caddero sulle acque del lago.
La ninfa nuotò nel profondo del lago, persa nel suo dolore, ripetendo tra sé e sé: “Il mondo non è più come un tempo”. Improvvisamente, il suo sguardo si posò su delle gemme colorate che galleggiavano nell’acqua. I frammenti dell’arcobaleno avevano riempito il lago di colori vivaci, rendendolo un luogo magico e dai toni sgargianti. Da quel giorno in poi, la ninfa decise di non lasciare mai più le profondità del lago per nuotare verso la riva.
Il Lago di Carezza, con i suoi colori mozzafiato, è quindi un risultato della triste storia della ninfa dell’acqua e dello stregone di Masarè, un luogo dove la bellezza e la magia si fondono in un’unica meraviglia naturale.