Decide di evitare le strade più grandi, preferendo un cammino interno, più lungo ma più tranquillo, fra i quartieri della sua città.
Mentre cammina in questo labirinto di stradine e di case ha la sensazione di essere osservato. Cerca di non fare caso a quella strana sensazione, ma nonostante i suoi sforzi la paura di essere osservato si ripresenta più forte di prima.
Il ragazzino è spaventatissimo e accelera il passo, spaventato anche solo di voltarsi. Poi si ritrova in uno spiazzo circondato da case che non riconosce.
Scappando doveva aver preso una strada sbagliata e ora non sapeva dove si trovava. Dalle finestre di una di queste case nota una ragazza, con i gomiti appoggiati al davanzale.
Si avvicina alla casa per chiederle informazioni e mentre si avvicina può scorgere sempre più particolari. La ragazza sembra avere la sua età e sorride.
Più si avvicina però e più l’espressione della ragazza cambia, trasformandosi in un ghigno rabbioso.
Il ragazzino non fa in tempo a chiedersi il perché di questo cambiamento, che la ragazza spicca un salto dalla finestra e gli si para davanti. Quello che vede il ragazzo, lo lascia senza fiato.
La ragazza che si ritrova davanti non ha le gambe. E’ un torso che si sposta usando le mani o i gomiti e quando si sposta produce uno strano suono simile a un “Teke-teke-teke-teke”.
Il ragazzino, dopo un primo momento di smarrimento, comincia a correre a perdifiato. Mentre corre sente la creatura dietro di sé: teke-teke-teke-teke. Ma non ha il coraggio di voltarsi.
D’improvviso si ritrova in un vicolo cieco. Si volta e vede la creatura davanti a sé. La paura è troppo forte e il ragazzo sviene.
La mattina dopo un ragazzino viene ritrovato morto in un vicolo cieco. Il suo corpo è stato tagliato in due e gli unici indizi sono le impronte di due mani che si avvicinano al corpo.
Origine della leggenda
La leggenda narra che nel 1969 una ragazza si sia suicidata, in seguito a degli atti di bullismo, gettandosi sui binari pochi secondi prima dell’arrivo del treno. Il corpo della ragazza sarebbe stato tagliato a metà dal treno che non aveva fatto in tempo a frenare.
Dopo la sua morte, la ragazza è diventata uno spirito vendicativo (un Onryo) e sfoga la sua vendetta contro coloro che somigliano alle persone che l’hanno spinta al suicidio. Porta con sé una falce e taglia in due le sue vittime.
Ci sono altre versioni della leggenda, in cui la protagonista è un’infermiera, o una ragazza che viene uccisa o una che muore in seguito a un incidente.
Il risultato non cambia: la protagonista perde le gambe e si vendica tagliando in due le sue vittime.
Inizialmente la leggenda serviva per evitare che i bambini e i ragazzi si avventurassero di notte vicino alle stazioni. Il Teke Teke infatti colpiva vicino al luogo della sua morte.
Negli anni seguenti la leggenda si è modificata e il teke teke non colpiva più nelle stazioni, ma nelle scuole soprattutto nei bagni.
Nelle nuove versioni il teke teke ha un nome, Kashima Reiko, vi chiederà dove sono le sue gambe. La risposta corretta è “alla stazione Meishin”. Se risponderete in modo errato verrete uccisi con la sua falce, si dice che chi venga ucciso in questo modo diventi a sua volta un Teke Teke.
Può anche darsi che vi chieda chi vi ha detto dove sono le sue gambe e voi dovrete rispondere “Kashima Reiko”. Ma attenzione! Se vi dovesse chiedere qual è il suo nome non dovrete rispondere “kashima Reiko”, ma “Maschera, Morte, Demone”.
Questo perché il nome “Kashima” è un’abbreviazione delle parole Kamen (maschera), Shinin (persona morta) e Ma (demone).
Nel 2009 è stato girato il film “Teke Teke” di di Koji Shiraishi seguito poi da “Teke Teke 2”.
Fonte: emadion