L’Incubo” di Johann Heinrich Füssli
Il dipinto “L’Incubo” di Johann Heinrich Füssli è famoso perché rappresenta una scena strana e spaventosa. È stato dipinto nel 1781. Nella foto, vediamo una donna che sta dormendo in una stanza buia. Sopra di lei c’è una creatura orribile che sta seduta sul suo addome. Questo quadro rappresenta un’esperienza che molte persone hanno avuto durante il sonno.
Immagina di essere addormentato e di svegliarti improvvisamente, ma non riuscire a muoverti. Ti senti come se qualcosa di minaccioso ti stesse circondando o ti stesse facendo del male. Questa sensazione è molto spaventosa e sconcertante. Si chiama “paralisi del sonno” o “paralisi ipnagogica”. È un disturbo che fa parte di una categoria chiamata “parasonnie”. Durante questa paralisi, il corpo si trova in uno stato di immobilità, ma la mente è sveglia. Può essere un’esperienza molto spaventosa, ma fortunatamente è temporanea e di solito scompare da sola.
Quindi, in poche parole, il dipinto “L’Incubo” di Johann Heinrich Füssli rappresenta una donna che dorme e vive questa esperienza spaventosa della paralisi del sonno, con una creatura mostruosa che la tormenta.
Di che si tratta ?
La paralisi del sonno è un fenomeno che può verificarsi durante la fase del sonno in cui abbiamo sogni vividi. Durante questa fase, i muscoli del nostro corpo diventano temporaneamente “paralizzati” da un meccanismo naturale, mentre gli occhi continuano a muoversi. Tuttavia, a volte ci svegliamo quando i muscoli non hanno ancora ripreso il loro normale funzionamento, rendendoci consapevoli ma incapaci di muoverci.
Questa situazione può essere spaventosa, soprattutto se si accompagnano allucinazioni o sensazioni spaventose. Infatti, il terrore è un elemento chiave di questa esperienza, probabilmente dovuto a un’eccessiva attivazione dell’amigdala, una parte del cervello coinvolta nell’ansia e nella paura.
Fino al 40% delle persone sperimenta la paralisi del sonno almeno una volta nella vita, ma per una minoranza di individui può ripetersi più frequentemente e influenzare la loro quotidianità. Questo fenomeno è noto da tempi antichi ed era spiegato come l’opera di streghe, demoni o forze oscure. In molti racconti provenienti da diverse culture, si descrive la sensazione di una presenza estranea nella stanza e di essere toccati o schiacciati.
In breve, la paralisi del sonno è un disturbo che può verificarsi durante il sonno, quando ci svegliamo ma siamo incapaci di muoverci. Può comportare allucinazioni e sensazioni spaventose, ma è un fenomeno comune e non rappresenta un rischio per la salute.
Il sonno e le sue fasi
Durante il sonno, il nostro corpo attraversa diverse fasi. Ci sono due fasi principali: la fase NON-REM e la fase REM.
La fase NON-REM è suddivisa in 4 stadi che ci portano a un sonno sempre più profondo. I primi due stadi sono l’addormentamento e il sonno leggero. Il terzo stadio è il sonno profondo, mentre il quarto stadio rappresenta il picco del sonno profondo. Durante questo stadio, il nostro corpo si rigenera. Con ogni ciclo successivo, la fase NON-REM si accorcia, lasciando più spazio alla fase REM.
La fase REM è caratterizzata da rapidi movimenti degli occhi, un aumento della frequenza cardiaca e respiratoria e sogni vividi.
Durante la fase REM, i muscoli del nostro corpo sono paralizzati per prevenire movimenti bruschi causati dai sogni. La paralisi ipnagogica è un fenomeno che può verificarsi durante la fase REM, quando il corpo è paralizzato ma la mente è sveglia. Ciò può provocare allucinazioni e sensazioni spaventose, come la percezione di una figura estranea nella stanza. Questo fenomeno è noto da tempi antichi ed è causato da un’eccessiva attivazione dell’amigdala, la parte del cervello responsabile dell’ansia e della paura.
Diagnosi
Per diagnosticare la paralisi del sonno, il medico si basa principalmente sull’anamnesi, cioè sulla raccolta di informazioni riguardanti i sintomi riportati dal paziente. Se il paziente non è in grado di rispondere alle domande, il medico può rivolgersi ai familiari o a chi era presente durante l’episodio. L’anamnesi è importante perché fornisce dettagli sulla frequenza, la durata e le caratteristiche dell’episodio di paralisi del sonno.
Questo aiuta il medico a formulare una diagnosi accurata e a escludere altre possibili condizioni mediche che potrebbero causare sintomi simili. È fondamentale che il paziente e le persone coinvolte forniscano informazioni dettagliate al medico, in modo da facilitare la diagnosi e il trattamento appropriati.
L’ANAMNESI
Durante l’anamnesi, il medico pone al paziente una serie di domande per ottenere informazioni dettagliate sulla sua esperienza con la paralisi del sonno.
Queste domande includono:
- Come si sviluppano e quanto durano le paralisi?
- Si verificano allucinazioni durante le paralisi?
- Quando è avvenuta per la prima volta la paralisi?
- Ci sono stati cambiamenti nelle abitudini notturne?
- Il paziente soffre di cataplessia o di comportamenti automatici durante il giorno?
Il motivo di queste domande è valutare se ci sono segni di una malattia più grave chiamata narcolessia. La cataplessia, che provoca una perdita improvvisa del tono muscolare, e i comportamenti automatici durante il giorno possono essere sintomi della narcolessia.
È importante identificare tempestivamente la narcolessia perché richiede un trattamento immediato. Questa condizione può essere pericolosa, ad esempio, per chi guida un veicolo o svolge lavori rischiosi. Pertanto, rispondere in modo accurato alle domande del medico può aiutare a individuare eventuali segnali di allarme e garantire un trattamento appropriato.
Trattamento
Le persone che hanno problemi di sonno e dormono poco possono spesso sperimentare la paralisi del sonno. Per trattare questo disturbo, potrebbe essere sufficiente adottare abitudini notturne adeguate per soddisfare le esigenze del nostro corpo. Ciò può includere avere un ambiente di sonno confortevole, evitare stimolanti prima di andare a letto e stabilire una routine di sonno regolare.
Nella maggior parte dei casi, non è necessario un trattamento farmacologico per la paralisi del sonno. Tuttavia, nei casi più gravi in cui la paralisi del sonno si verifica frequentemente e provoca notevoli disturbi, il medico può prescrivere farmaci antidepressivi. Questi farmaci possono aiutare ad alleviare i sintomi e a ridurre l’incidenza delle paralisi del sonno.
È importante sottolineare che l’uso di farmaci deve essere valutato attentamente dal medico, tenendo conto dei potenziali effetti collaterali e dei benefici attesi. La terapia farmacologica viene considerata solo se le misure non farmacologiche non sono sufficienti a gestire il disturbo. Pertanto, è sempre consigliabile consultare un professionista sanitario per determinare il miglior approccio terapeutico in base alle esigenze individuali.
DORMIRE BENE E A SUFFICIENZA
Per mantenere una buona salute, è importante che il nostro corpo e il nostro cervello ricevano un adeguato sonno notturno di circa 6-8 ore. Se si soffre di paralisi del sonno, è possibile migliorare la situazione seguendo alcune semplici pratiche.
La prima cosa da fare è assicurarsi di dormire il giusto numero di ore e mantenere un ritmo regolare di sonno. Ciò significa andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora, anche nei giorni liberi. Questo aiuta a stabilizzare il nostro ritmo sonno-veglia e a ridurre le probabilità di esperienze di paralisi del sonno.
Altri accorgimenti utili includono creare un ambiente notturno confortevole. La stanza dovrebbe essere oscura e silenziosa, il letto dovrebbe essere comodo e la temperatura dell’ambiente adeguata. Un ambiente sereno e rilassante favorisce un sonno di qualità.
È anche importante praticare regolarmente esercizio fisico, poiché l’attività fisica regolare può favorire un sonno migliore. D’altro canto, è consigliabile evitare di consumare caffeina o alcolici poco prima di coricarsi, poiché possono interferire con il sonno. Per i fumatori, è importante evitare di fumare prima di andare a letto, poiché la nicotina è uno stimolante che può disturbare il sonno.
Seguendo queste semplici pratiche, è possibile favorire un sonno riposante e ridurre le probabilità di esperienze di paralisi del sonno. Tuttavia, se i sintomi persistono o sono particolarmente gravi, è sempre consigliabile consultare un medico per una valutazione e un eventuale trattamento adeguato.
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
Se hai una paralisi del sonno cronica e questa condizione ti crea disagio, potrebbe essere consigliato un trattamento farmacologico a base di antidepressivi. Il farmaco più comune prescritto è la clomipramina, che appartiene alla categoria degli antidepressivi triciclici. Tuttavia, è importante prendere questo farmaco solo su consiglio del tuo medico curante.
Gli antidepressivi triciclici aiutano a ridurre l’intensità del rilassamento muscolare durante il sonno e la profondità del sonno, soprattutto nella fase REM. La durata del trattamento può variare da uno a due mesi e sarà il medico a valutare se interrompere o continuare la terapia in base ai miglioramenti della tua condizione.
È fondamentale essere consapevoli degli effetti collaterali associati agli antidepressivi triciclici. Questi possono includere secchezza delle fauci, problemi di stitichezza, sudorazione eccessiva, disturbi della vescica e difficoltà nella minzione, visione offuscata e sonnolenza diurna. Quest’ultimo effetto collaterale è particolarmente pericoloso poiché potrebbe causare sonnolenza durante la guida o altre attività che richiedono attenzione e concentrazione. Pertanto, se stai assumendo questi farmaci, è importante fare attenzione e evitare di guidare o svolgere compiti che richiedono alta concentrazione.
Ricorda sempre di discutere con il tuo medico tutti i potenziali benefici e rischi associati all’assunzione di farmaci antidepressivi triciclici, in modo da prendere una decisione informata e garantire la tua sicurezza durante il trattamento.
Prognosi e prevenzione
La paralisi del sonno di per sé non è una condizione grave e ha una buona prospettiva di recupero, a meno che non sia correlata alla narcolessia.
Per affrontare la paralisi del sonno, è consigliabile seguire le indicazioni del medico riguardo a una routine notturna adeguata. Questo può aiutare a risolvere il problema in modo rapido e senza complicazioni.
Per prevenire la paralisi del sonno e le sue conseguenze negative, è sufficiente assicurarsi di dormire abbastanza ore ogni notte e mantenere una regolarità nel proprio ritmo del sonno. Questo significa cercare di andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora, anche nei giorni liberi o durante le vacanze.
La qualità e la quantità di sonno sono fondamentali per mantenere un equilibrio nella nostra salute e benessere. Dedicare il giusto tempo al sonno e adottare una routine notturna sana possono contribuire a prevenire la paralisi del sonno e garantire un riposo rigenerante.
Individui più colpiti
La paralisi del sonno è più comune tra gli adolescenti e i giovani adulti, con un’età compresa tra i 25 e i 44 anni. Colpisce sia uomini che donne in egual misura. Gli studenti e coloro che non dormono a sufficienza sembrano essere più suscettibili, ma in alcuni casi può esserci una condizione sottostante come la narcolessia, una malattia del sonno caratterizzata da sonnolenza e attacchi improvvisi di sonno.
Ci sono evidenze che suggeriscono una predisposizione familiare alla paralisi del sonno, ma la ricerca scientifica su questo tema è ancora in fase iniziale e richiede ulteriori studi per essere completamente compresa.
Fattori di rischio
La paralisi del sonno può essere causata da diversi fattori. Una privazione prolungata del sonno o uno stress psicologico intenso possono contribuire al suo manifestarsi. Dormire sulla schiena e l’assunzione di sostanze come alcol, nicotina, caffeina o droghe possono predisporre alla sua comparsa.
Anche la componente genetica può avere un ruolo nella paralisi del sonno, ma nella maggior parte dei casi non sono individuabili eventi specifici che la scatenano.
È importante notare che la paralisi del sonno può verificarsi anche in presenza di altre condizioni mediche o a causa dell’abuso di sostanze. Quando gli episodi di paralisi del sonno diventano più frequenti e causano disagio significativo, interferendo con la vita quotidiana del paziente, viene diagnosticata come paralisi del sonno isolata ricorrente (RISP). Durante la RISP, possono verificarsi più episodi di paralisi del sonno nella stessa notte, il che è raro per chi soffre di paralisi del sonno isolata (ISP).
Sintomi
La paralisi del sonno è un disturbo in cui ci si sente impossibilitati a muoversi durante il risveglio o, meno frequentemente, nel momento di addormentarsi. Questa condizione può essere accompagnata da suoni irreali come ronzii, sibili, sussurri o voci. Le persone che ne sono affette spesso sperimentano forti sensazioni di paura, panico e ansia. In alcuni casi, si può avvertire la sensazione di essere trascinati fuori dal letto o di fluttuare nell’aria, insieme a formicolii o vibrazioni nel corpo.
Un piccolo numero di persone può anche avere allucinazioni ipnagogiche, che sono percezioni false uditive, visive o tattili. Queste allucinazioni possono essere spaventose e terrificanti, come la sensazione di essere soffocati o terrorizzati da una figura oscura che entra nella stanza. Di solito, la paralisi del sonno dura solo uno o due minuti, anche se in rari casi può protrarsi per un periodo più lungo. Quando la capacità di muoversi viene gradualmente recuperata, si verifica un improvviso risveglio, che talvolta può essere accompagnato da una momentanea difficoltà di respirazione.
Paralisi del sonno e paranormale
La paralisi del sonno è un disturbo che può far percepire suoni, voci e allucinazioni ipnagogiche, che spesso sono spaventose. Questi sintomi sono accompagnati da paura, panico e forte ansia. Alcune persone descrivono sensazioni di intorpidimento, formicolio o vibrazioni che attraversano il corpo durante la paralisi. In passato, la paralisi del sonno veniva spesso associata a creature soprannaturali o demoni, ma la scienza ha dimostrato che il disturbo ha un’origine psicologica.
Oggi ci sono ancora credenze popolari che cercano di spiegare la paralisi del sonno con fattori paranormali, come gli alieni o creature mitologiche. Tuttavia, queste spiegazioni non hanno basi scientifiche. La paralisi del sonno è un fenomeno reale che può essere gestito con l’aiuto di un medico esperto.
La ricerca scientifica da un team dell’Università di Padova
Una ricerca condotta da un team di scienziati delle Università di Padova, della California e di Harvard ha scoperto che molte persone che soffrono di paralisi del sonno credono che ci sia un “demone” che provoca questa esperienza, come descritto in molte tradizioni popolari in tutto il mondo. Questo fenomeno è stato interpretato culturalmente come “attacco della Pandafeche“, un essere soprannaturale che assume le sembianze di una strega o di una bestia demoniaca e che provoca la paralisi durante il risveglio o prima di addormentarsi.
In uno studio del 2015, il 38% delle persone esaminate che avevano avuto almeno un episodio di paralisi del sonno credeva che questo fosse causato dalla creatura soprannaturale, e il 28% era sicuro che fosse la Pandafeche a provocare la paralisi. Il Dott. Lino Nobili, responsabile del Centro medicina del sonno dell’Ospedale Niguarda di Milano e membro della European Sleep Research Society, ha anche studiato questi casi e ha contribuito a chiarire i meccanismi alla base delle relazioni tra sonno e funzioni mnesiche e tra sonno e manifestazioni parossistiche.
Slumber- Il demone del sonno
Il film “Slumber – Il demone del sonno” racconta la storia della famiglia Morgan, che affronta problemi di sonno che hanno portato alla morte di uno dei loro figli e all’insorgere di sintomi simili in un altro figlio e in una dottoressa specializzata in disturbi del sonno che li ha visitati.
La dottoressa, dopo aver osservato il sonno della famiglia, inizia a sospettare che la causa dei loro problemi possa essere un’entità sovrannaturale. Tuttavia, nonostante questa possibilità, la psicologa è determinata a cercare una spiegazione razionale per gli eventi misteriosi che si stanno verificando.