LA STORIA DELLE STREGHE DI TRIORA

Triora è un piccolo paese dell’entroterra imperiese con circa 350 abitanti. Nonostante le sue dimensioni ridotte, il borgo è famoso in tutto il mondo per la sua storia legata alle streghe, chiamate “bagiue” in dialetto ligure. Proprio per questo motivo, Triora viene soprannominata la “Salem d’Italia“. La presenza delle streghe è evidente ovunque: dalle statue, ai negozi di artigianato, fino alle porte delle abitazioni, che sono adornate con scope di vimini e simpatici riferimenti a gatti neri.

Perchè viene chiamata la Salem italiana ?

La ragione di questo soprannome risiede nella tragica storia del paese, quando tra il 1585 e il 1587 ci fu una grave carestia e la colpa fu attribuita alle Bagiue. Iniziò quindi uno dei più feroci processi alle streghe in Italia, simile a quelli di Salem in America e Loudun in Francia. Il Parlamento locale stanziò cinquecento scudi per creare un tribunale dell’inquisizione locale e tredici donne furono arrestate e rinchiuse in prigioni private, accusate di aver provocato la carestia e di aver avuto contatti con il demonio e di aver commesso cannibalismo.

Il processo durò diversi anni, con molte vittime innocenti, ma alla fine venne ordinato di porre fine al processo nel 1589. Oggi il paese fa del suo passato una risorsa turistica, con statue, negozi di artigianato e persino porte adornate con scope di vimini e riferimenti a gatti neri. Una statua di una strega accoglie i visitatori brandendo una scopa di vimini e il paese offre molte opportunità per scoprire la sua storia magica.

Dove sono conservati i documenti dei processi e i verbali di interrogatorio ?

Attualmente, i documenti e i verbali degli interrogatori dei processi sono conservati presso l’Archivio di Stato di Genova.

Quando viene fatta la festa dedicata alla stregoneria ?

In ricordo di quegli eventi tragici, ogni anno si tiene una festa chiamata “Strigora”, dedicata alla stregoneria. Questa festa si svolge nella prima domenica successiva a Ferragosto, tra le strade strette del vecchio borgo.

Il Museo Etnografico e della Stregoneria

Il Museo Etnografico e della Stregoneria è un luogo molto visitato nel borgo. Si estende su tre piani e ha quindici sale tematiche. Le prime quattro sale al piano strada sono dedicate al territorio, all’artigianato, all’archeologia e alla fauna locale. Al piano interrato si trova la Sezione Etnografica del Museo, che comprende cinque cicli: la Vita nei campi, il Ciclo del Castagno, quello del Latte, la Cucina e la Cantina.

Ma la parte più suggestiva della visita si trova nei sotterranei, dove un tempo si trovavano le carceri. Qui c’è una sezione dedicata alla Stregoneria. Ci sono anche due sale con statuine artigianali raffiguranti le streghe in azioni quotidiane. L’ambiente qui è molto suggestivo e l’uso delle luci dona alle sale un’atmosfera da film horror. Nel giardino antistante al museo, tra rampicanti ed edera, ci sono miniature della cittadina che si possono visitare.

Gli itinerari

A Triora, un borgo famoso per la stregoneria, non ci sono più streghe, ma ci sono tre itinerari che portano i turisti alla scoperta dei luoghi simbolo delle streghe. Gli itinerari sono contrassegnati dai colori rosso, azzurro e giallo e sono facilmente riconoscibili grazie agli adesivi circolari sui vicoli acciottolati del borgo.

Il percorso artistico parte dal Museo della Stregoneria, passa attraverso le mura cittadine e tocca l’antico forno, la cisterna centrale, la fontana Sottana, Palazzo Borelli, la Grotta di Lourdes, gli antichi portali in ardesia e termina alla Collegiata con l’oratorio di San Giovanni del 1600.

Il percorso curioso parte dal castello e scende verso la Chiesa di Santa Caterina del XV secolo, poi raggiunge il romantico Poggio della Croce e la fontana Soprana, per arrivare infine al Museo della Stregoneria e a Palazzo Stella.

L’itinerario dedicato ai bambini è perfetto per le famiglie che visitano il borgo delle streghe, ed è più breve e adatto ai più piccoli. Le tappe prendono i nomi delle streghe e includono la piazza del Mercato (Battistina), la piazza Tommaso Reggio (Isotta), la prima terrazza “cabotina” (Franchetta) e la piazza antistante il castello (Luchina). Tuttavia, questi percorsi condividono alcuni punti di interesse. Triora è uno dei Borghi più belli d’Italia ed è stato insignito della Bandiera Arancione.

La Bandiera Arancione è un riconoscimento turistico-ambientale che viene assegnato ogni anno dal Touring Club Italiano ai piccoli comuni dell’entroterra italiano che si distinguono per la qualità del loro patrimonio storico-culturale, ambientale e turistico. Il riconoscimento ha lo scopo di promuovere il turismo sostenibile e di qualità nelle località meno conosciute e frequentate. La Bandiera Arancione è quindi un segnale di qualità e di accoglienza turistica che indica ai visitatori che il comune che la ha ottenuta è un luogo di valore e di interesse.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.