LE LEGGENDE DI SASSALBO IN LUNIGIANA

Il tesoro nascosto

In Lunigiana, una zona della Toscana, esiste una leggenda molto antica e famosa che parla di un tesoro nascosto. Questa leggenda viene tramandata di generazione in generazione e racconta di antichi castelli, conventi e cimiteri dove il tesoro potrebbe essere nascosto.

Uno di questi castelli si trova sulla cima di un monte a Sassalbo, ed è costruito a picco sul torrente Raveggio. Si narra che in questo castello abitasse un signore malvagio che dominava tutto il paese e i suoi dintorni. Era crudele con i suoi sudditi e spietato con i suoi nemici. Un giorno, durante una battuta di caccia, venne ucciso da una fucilata e si diffuse la voce che il colpevole fosse il figlio di un signore del paese.

Dopo la sua morte, si disse che il signore avesse nascosto un tesoro in pentole d’oro e preziosi negli sotterranei della torre quadrata del castello. I sassalbini sognavano spesso le pentole piene di gioielli e ognuno di loro desiderava impadronirsi del tesoro, ma la credenza popolare voleva che i tesori nascosti fossero di proprietà del demonio e che avrebbe impedito a chiunque di prendere il tesoro.

Un giorno, tre contadini parenti si incontrarono all’osteria del paese e discussero del tesoro. Scherzando, decisero di cercarlo di notte per evitare di essere visti. Una notte, muniti di attrezzi, si recarono ai piedi della torre e iniziarono a scavare. Dopo poco tempo, sentirono un tintinnio e trovarono una pentola piena di gioielli e monete d’oro.

Mentre guardavano il tesoro, videro in lontananza un gregge di capre seguite da un grosso caprone nero e zoppo. Uno degli uomini dimenticò i patti di segretezza e gridò al caprone di non seguirle perché non ce l’avrebbe fatta. A quel punto, un forte turbine di vento li scagliò lontano e i loro compaesani li ritrovarono morti. Si credeva che il caprone zoppo fosse la reincarnazione del signore malvagio.

Le 3 campane piene d’oro

In passato, nella zona di Sassalbo, c’era una leggenda riguardante tre campane piene d’oro che vennero portate da Modena alla Lunigiana. Si sapeva poco del mittente e del destinatario, ma si raccontava che un signore molto ricco e solitario di Modena aveva fatto costruire una villa isolata dal mondo dopo la morte della moglie amata. L’uomo aveva anche distrutto la strada che portava alla villa per evitare visite indesiderate.

Una notte, l’uomo sognò la moglie che gli disse di lasciare la villa e tornare a vivere tra le altre persone. Dopo questo sogno, l’uomo capì che non amava più quella vita isolata e decise di tornare a Modena, retribuendo i servitori e chiudendo la villa.

Qualche giorno dopo, dei masnadieri arrivarono alla villa e cercarono di rubare tutto ciò che trovavano. Non riuscendo a trovare nulla di valore, presero le campane del campanile di una chiesa e le riempirono di monete d’oro. Ma durante il trasporto, la treggia su cui erano caricati iniziò a sprofondare vicino al Passo del Cerreto, e i masnadieri dovettero staccare i due buoi che portavano il bottino, che scomparvero insieme alle campane.

Nonostante ci siano state diverse ricerche nella zona, non è mai stato trovato il tesoro delle campane d’oro.

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