Una scoperta che arriva direttamente dall’Oceano Pacifico ci rivela l’esistenza di creature mistiche, adorate sin dall’antichità e narrate nelle più grandi opere come l’Odissea: le sirene.
Una settimana fa verso le cinque del mattino un grande peschereccio navigava nelle acque dell’Oceano Pacifico in tranquillità per svolgere il suo compito giornaliero, la pesca. Inizialmente tutto sembrava andare per il meglio come una giornata qualunque, ma quando si addentrarono in acque più profonde successe qualcosa di strano.
I pescatori raccontano che in quel momento tutto tacque, il mare sembrava molto calmo e vi era un’aria sinistra. I pescatori cercarono di svolgere il proprio lavoro, ma sapevano che c’era qualcosa che non andava, buttarono la rete in mare ed aspettarono i giusti tempi per sollevarla.
Passato un po’ di tempo sentirono qualcosa sbattere sulla nave ed allarmati andarono a controllare per capire cosa fosse successo; ci provarono invano, in quanto non notarono nulla. Con il passare del tempo il rumore aumentava sempre di più, come se fossero più cose che colpivano violentemente l’imbarcazione.
I pescatori iniziarono a sentire anche tuffi nell’acqua, come se qualcuno si immergesse nell’oceano; così allarmati sono andati a vedere cosa stava succedendo. Non credevano ai loro occhi, erano allibiti: un’intera colonia di sirene circondava l’imbarcazione e cercava di tirare giù la rete. Erano tutti increduli e spaventati, così tentarono di alzare la rete. Con grande sforzo ci riuscirono e senza esistere portarono la rete sulla barca. Tutti i pescatori si riunirono in cerchio intorno a quello che si era appena posato al centro della barca, intrappolata nelle rete: una sirena.
Fonte: noisiamofuturo
Il documentario di Focus
Sul canale “Focus” del digitale terreste, una persona ha assistito allibita a un documentario già passato su “Discovery Channel”, dal titolo “Sirene, il mistero svelato”, segue una storia tanto incredibile e avvincente che sembrerebbe concordare con la teoria della scimmia acquatica, secondo la quale l’uomo si sarebbe sviluppato in un ambiente acquatico per un certo periodo della sua evoluzione.
Lo so cosa state pensando: “tutte cavolate” e ad inizio documentario questa persona era molto scettica, poi i pareri di due esimi biologi del NOOA (National Oceanic and Atmospheric Administration, importante agenzia federale statunitense), di due professori universitari tra i massimi esperti nel proprio campo (l’uno americano e altro sudafricano) e di uno studioso del prestigioso Smithsonian Institute hanno cominciato a smuovere le mie certezze.
Nel 2007 nello stato di Washington (USA) si registra uno dei massimi spiaggiamenti di cetacei, pare per colpa di armi sonar allo studio della marina statunitense, quando i ricercatori nel NOOA arrivano sulla spiaggia vedono i militari che hanno steso i teloni e sigillato una parte di spiaggia, gli pare strano ma proseguono col proprio lavoro senza fare tante domande.
Ascoltando poi le registrazioni delle boe posizionate in acqua pre e post sonar militare si sentono i versi delle balene, dei delfini e poi il “bloop”, un suono più complesso, suadente e soprattutto mai sentito prima.
Poche settimane dopo la stessa cosa, un grande spiaggiamento si verifica stavolta in Sud Africa, qui si scovano delle prove ai limiti della fantascienza, prima di tutto il bloop è molto più intenso e si sente il “nuovo animale” – chiamiamolo così per adesso, circa sei esemplari – che lo emette mentre dialoga amabilmente coi delfini.
Successivamente nella pancia di uno squalo bianco vengono trovati i resti semidigeriti di una strana creatura, una via di mezzo tra un pesce e un uomo, una sirena appunto (vengono presentate nel filmato tutte le prove scientifiche). Se non che le ricerche vengono interrotte da un’irruzione della polizia che sequestra tutto il materiale ed espelle i ricercatori dal paese africano.
Se non che i militari non si accorgono che due fratelli – due ragazzini del posto che avevano scoperto per primi le carcasse sulla spiaggia, che credevano di aver visto qualcos’altro venendo zittiti e intimoriti fino a ritrattare – avevano anche ripreso il video di una creature trovata sulla spiaggia.
Una mano con delle ampie membrane fra le dita che spunta da un ammasso di alghe e una figura umanoide che di scatto si alza. I due ragazzini fuggono. Ma per noi sono due esemplari di Sirena presunta, come dire che non sono neanche così rari.
Ve la faccio breve, la teoria parte da quella della scimmia acquatica come detto e vuole che una parte dell’umanità abbia scelto di continuare il suo percorso evolutivo nelle acque degli oceani trovandovi rifugio e nutrimento, imparando a giocare coi delfini, a cacciarci assieme, forse addestrandoli non si sa. Insomma si tratterebbe di ominidi a tutti gli effetti aventi gli stessi antenati comuni a noi homo sapiens.
Lo so cosa state pensando, se così fosse come mai non è mai stato trovato una prima? Ma in realtà ne parlano tutti i tanti miti e leggende antiche, compaiono nelle antiche pitture rupestri del Sahara (foto sopra, autore sconosciuto), pare che persino Cristoforo Colombo ne annotò la presenza durante il suo viaggio per le Americhe.
Senza contare tutti gli strani strumenti che tante volte i pescatori hanno trovato conficcati nei corpi dei predatori marini più grandi. Proprio come il coltello creato con la punta della coda di una razza che i ricercatori hanno estratto dai bordi della bocca dello squalo che ha restituito metà di quella strana creatura in Sudafrica.
Peccato che si tratti di fiction, questa persona ci è rimasta male, un finto documentario che narra di una storia bellissima, ma è solo intrattenimento. La possibilità che parte dell’umanità si sia evoluta negli oceani in perfetta simbiosi con il mondo naturale la trovo davvero di una bellezza unica, forse è un’idea troppo romantica per essere vera, ma questa persona ha provato a proporla lo stesso, inserendola nella categoria “visioni” lì dove trovano spazio le idee più audaci. Audace come quella di un uomo finalmente capace di convivere col resto degli elementi naturali in maniera equilibrata.
Fonte: tuttalabellezzadelmondo
La sirena trovata morta sulla spiaggia di Great Yarmuth
Un uomo inglese, Paul Jones, ha postato sul suo profilo Facebook alcune foto e un video di quello che è, a suo dire, un ritrovamento incredibile: il corpo di una sirena.
Oggi a Great Yarmouth abbiamo trovato quello che sembra proprio essere il corpo di una sirena in decomposizione sulla spiaggia
Nelle foto si vedono effettivamente i resti di un un teschio umano e della coda di un pesce.
Vero è che scorrendo il profilo di Paul Jones, si scopre essere un appassionato di horror, zombie e mascheramenti horror. Che ci sia sotto qualche trucchetto ?
Fonte: supereva
La risposta del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration)
Nel 2012 il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ha voluto dare una risposta definitiva alla domanda “Le sirene esistono?” rispondendo che no, nessuna prova di umanoidi acquatici è stata trovata, le sirene non esistono, dichiarando ufficialmente che le sirene marine, creature metà umane e metà pesce, sono solo una leggenda di cui si racconta da tempo immemore.
Il NOAA rilasciò questo comunicato in seguito alla messa in onda di un docu-fiction da parte di Animal Planet intitolato Mermaids: The Body Found nel quale si attestava il ritrovamento del corpo di una sirena e altre video prove sulla loro esistenza. Questo documentario era talmente convincente che molte persone iniziarono a credere all’esistenza delle sirene.
Cosa sono le sirene ?
Le sirene sono creature acquatiche leggendarie con la testa e la parte superiore del corpo di donna e la coda da pesce. Nella mitologia greca le sirene sono donne con il corpo, o parti del corpo di uccello. In entrambe le versioni della mitologia le sirene sono dotate di magnifiche voci con le quali attraggono i marinai.
Le sirene fanno parte del folklore di molte culture del mondo tra cui quelle del Vicino Oriente, Europa, Africa e Asia. La prima storia sulle sirene risale all’antica Assiria: la dea Atargatis si sarebbe trasformata in sirena come punizione, dopo aver ucciso per sbaglio l’uomo che amava.
Per alcune culture le sirene sono creature maligne, spesso associate a eventi nefasti legati al mare come inondazioni, tempeste, naufragi e annegamenti. In altre culture (ma spesso anche nelle medesime) le sirene sono creature benevole e bellissime che aiutano gli umani e si innamorano di essi.
Approfondimento sulla teoria della scimmia acquatica
Nonostante la scienza affermi che le sirene non esistono, c’è ancora chi si chiede se le sirene esistono davvero. Esiste infatti una teoria che sostiene l’esistenza delle sirene: la teoria della scimmia acquatica. Secondo questa teoria, nel passato evolutivo dell’uomo, sarebbe esistito un antenato acquatico simile ad un ominide, cioè ad una scimmia primitiva.
Gli umani avrebbero quindi attraversato un periodo evolutivo da anfibi, in seguito una parte di questi ominidi si sarebbe adattata completamente al mare, lasciando per sempre la terra ferma e i “cugini” bipedi. Il padre di questa teoria è Alister Hardy, biologo marino, che la divulgò nel 1960.
Tuttavia nel 1987 in Olanda si tenne un convegno per discutere la teoria della scimmia acquatica (Aquatic Ape: Fact or Fiction?) durante il quale gli scienziati non se la sentirono di sostenere appieno la teoria, ma solo di concedere che i nostri antenati avessero sviluppato capacità acquatiche (apnea e capacità natatorie) per ricavare cibo da mare, fiumi e laghi.
Fonte: stelladelnerd