Negli ultimi anni i film horror sono cambiati notevolmente rispetto a quelli del passato, complice anche una tecnologia sempre più realistica che ne perfeziona le immagini più cruente. Forse proprio per questo da una paio d’anni a questa parte si preferisce fare remake della pellicole più famose, aggiungendo quel tocco di personalizzazione nella trama che non sempre viene apprezzata dagli amanti del genere.
Non sempre però gli effetti speciali sono una miglioria e i nostalgici affermano che il loro utilizzo non fa altro che avere l’effetto opposto: i contenuti e gli ambienti, spesso ispirati a storie realmente accadute, passano in secondo piano e le scene clue non lasciano più nulla all’immaginazione.
Uno dei film cult degli anni ’80 e ’90 è stato Shining, diretto da Stanley Kubrick. Chi di voi non ricorda la scena del piccolo Danny che gira sul triciclo nei corridoi dell’Overlook Hotel ? Ecco, per quell’hotel Stephen King nel suo romanzo si ispirò allo Stanley Hotel di Estes Park, in Colorado (una popolare località estiva, vicina a Denver) e lui stesso fu protagonista di un’esperienza da brividi.
Lo Stanley Hotel nacque per un colpo di fortuna (o forse è meglio dire per un caso): nel 1903 il famoso imprenditore/inventore Freelan O. Stanley e sua moglie Flora giunsero in Colorado alla ricerca di un luogo ameno e lontano dalle venefiche città immerse nello smog nella speranza che l’aria pulita e il clima fresco di quella zona aiutassero a curare la tubercolosi che affliggeva la donna.
Stanley comprò un piccolo appezzamento di terreno dal Quarto Conte di Dunraven, proprietario di gran parte di quelle terre, e lì incredibilmente Flora guarì e si rimise in sesto. Entusiasta di quel luogo, Freelan Stanley comprò dell’altro terreno e volle edificare un grand hotel, che aprì al pubblico il 4 luglio 1909.
Spinto dalle migliori intenzioni, Stanley investì parecchi soldi in questa struttura e la dotò con equipaggiamento all’avanguardia, luci elettriche, acqua corrente, telefoni e perfino automobili. Fece perfino costruire una piccola centrale elettrica apposta per l’hotel. Stanley accettava solo clienti appartenenti all’alta società, escludendo chi non ne facesse parte, durante la prima guerra mondiale, quando il turismo si ridusse a quasi nulla, Stanley sedeva personalmente nella hall, e rifiutava i clienti considerati non idonei, anche se l’hotel era quasi vuoto.
Negli anni però lo Stanley Hotel ha assunto una sinistra fama, la punto che oggi è ritenuto uno degli hotel più infestati del mondo ed è preso d’assalto da ghost hunters, studiosi e curiosi. Anche grazie a dichiarazioni famose come quella di Stephen King o alle foto pubblicate addirittura dalla CNN, l’Hotel Stanley è noto per l’attività paranormale al suo interno e ognuna delle sue 140 camere sembra avere un segreto.
Sembra che tutta l’attività paranormale sia nata da un episodio avvenuto nel 1911. Una notte di ottobre, come scritto sulla Estes Park Trail Gazette, un forte temporale si abbattè sulla zona e causò ingenti danni. La luce nell’hotel mancò e il guasto sembrò talmente grave da rendere necessarie le vecchie lanterne e le candele.
Erano circa la 21 quando la cameriera Elizabeth Wilson entrò nella sala 217 con una candela accesa per prendere le lampade ad acetilene, ma ancora non sapeva che la tempesta aveva causato anche una fuga di gas e appena entrò scoppiò un’esplosione tremenda. Elizabeth Wilson non morì quella notte, ma si crede che quell’esplosione abbia in qualche modo fessurato la barriera tra due dimensioni creando un’apertura dalla quale di tanto in tanto giungano entità inquiete.
Lo stesso Stephen King nel mese di ottobre del 1974 all’epoca astro nascente della letteratura horror, trascorse una notte nella stanza 217 nel 1974 e l’hotel per l’occasione fu inibito a tutti gli altri ospiti. In albergo c’erano solo lui, sua moglie suo figlio e il personale. Quella notte suo figlio lo svegliò con le sue urla e quando si affacciò nel corridoio lo vide che correva all’impazzata urlando di essere inseguito da un’ombra malvagia. Fu allora che concepì una delle più inquietanti scene di “The Shining”.
L’attore americano Jim Carrey chiese di occupare la camera 217, mentre stava girando il film “Scemo più scemo” allo Stanley. La storia racconta che dopo solo tre ore la volle cambiare. “Cosa gli sia successo in quella stanza, non è dato sapersi. Non parlò mai della cosa.” riportò uno dei membri dello staff.
Le entità che infesterebbero l’albergo sono davvero molte: qui ve ne indico qualcuna, giusto le più nominate dal personale e dagli ospiti.
Tra i più frequenti ad apparire ci sarebbero proprio Stanley e sua moglie, morti ormai da lungo tempo: il signor Stanley farebbe le sue apparizioni al bar, mentre la signora Stanley si manifesterebbe nella sua camera da letto nella quale la si sentirebbe suonare il pianoforte.
Ci sarebbe anche il fantasma del Quarto Conte di Dunraven, che apparirebbe a figura intera nella stanza 407, dove fu ospitato per lungo tempo negli ultimi anni di vita. Viene visto in piedi in un angolo e la sua apparizione sarebbe completata da un intenso odore di tabacco da pipa nell’aria.
Nella stanza 418 invece ci sarebbero due bambini le cui risate e urla si sentirebbero in tutti i corridoi dell’hotel; la cosa più strana è che sul letto al mattino ci sarebbero sempre le coperte con le grinze, nonostante nessuno sia stato in camera.
Recentemente però sui social network è diventato il famoso il fantasma di Lucy, o almeno quello che si ritiene tale.
Secondo ciò che racconta il personale dell’hotel, Lucy era una ragazzina di 13 anni scappata di casa che aveva trovato rifugio nel seminterrato della struttura negli anni ’60. Venne scoperta dagli uomini della manutenzione che la trovarono in uno scantinato sotto la sala concerti e la costrinsero a lasciare la struttura. Quella stessa notte le temperature scesero al di sotto dello zero e Lucy venne trovata qualche giorno dopo morta assiderata.
Il suo fantasma apparirebbe a ospiti e personale nei pressi della sala concerti, vestita di rosa (così come venne trovato il suo cadavere) e talvolta accompagnata da una strana melodia vocale. Il 19 agosto del 2015 Stephanie Reidl, dell’Ohio, visitò lo Stanley Hotel con un gruppo di ghost hunters e durante un tour notturno scattò alcune fotografie che hanno fatto molto discutere.
Un altro degli spiriti più spesso segnalati all’hotel è quello di un ex addetto alla manutenzione, di nome Paul, che morì per un attacco di cuore mentre spalava la neve fuori dall’hotel, nel 2005. Le guide turistiche sostengono che Paul interagisca con gli ospiti durante le visite notturne alla struttura.
La foto più chiara, che vi riporto qui, mostra la guida che scende le scale, ma alla sua sinistra, nascosta dietro un tavolo, appare l’immagine spettrale di una giovane ragazza dai capelli scuri e un vestito rosa, in cui occhi riflettono la luce del flash. Si pensa sia Lucy, che da allora è il fantasma più famoso dell’hotel.
Infine il 18 aprile 2016 la CNN ha condiviso una fotografia scattata dal turista Henry Yau (responsabile delle pubbliche relazioni del museo dei bambini di Houston) in cui erano immortalate due apparizioni in cima alle scale, una somigliante ad una donna in abiti di vecchio stile e l’altra assomigliante ad un bambino in piedi accanto a lei.
Le segnalazioni di fenomeni paranormali sono molte e non tutte possono essere spiegate razionalmente; sicuramente lo Stanley Hotel è un luogo interessante di cui sentiremo ancora parlare.
Stanley Film Festival
Dal 2013, l’hotel ospita lo Stanley Film Festival (completo di illuminazione rossa), che presenta film horror indipendenti ed eventi speciali. Ad Halloween, lo Stanley diventa veramente The Shining hotel, in quanto ospita un ballo annuale, a cui partecipano centinaia di persone che indossano abiti del 1920, come quelli del film.
Fonti: ilparanormale