I FANTASMI DELLA CITTÀ DI MESSINA

L’Uomo in Divisa

Questo fantasma appare a volte sotto la balconata al mare. Appare e indica un altro se stesso che in primis è cadavere in secundis lo si vede galleggiare in acqua a pancia sotto. Un fetore nauseabondo invade l’aria…il fantasma indica il suo cadavere dicendo: <<guarda come volli rovinarmi>> e poi tutto sparisce. Si narra che il poveretto si uccise per una donna.

 

La fanciulla di Montalto

Si narra che nella scalinata che porta alla chiesa sia possibile vedere una bellissima fanciulla che piange, se si cerca di avvicinarsi per consolarla questa sparisce all’improvviso.

 


La Torcia Umana

Lo si può vedere in via Cesare Battisti poco prima dell’incrocio con il viale europa. L’apparizione non emette alcun suono e dura pochi istante e consiste nel vedere un uomo che brucia come una torcia.

 

L’Impiccato di Pompei

Nel viale alberato di fronte alla chiesa di Pompei può capitare di vedere appeso all’albero l’impiccato. se non lo si guarda negli occhi non succede nulla, ma se il tuo sguardo incrocia il suo inizi a sentire un senso di soffocamento. poi scompare.

 

La Bella di Cristo Re

si tratta di uno splendido fantasma femminile, bionda e bellissima che insegue
qualche passante (uomo), la si riconosce dal rumore di tacchi, si affianca a te e ti prende sotto braccio, la donna se interrogata sembrerebbe prestarsi alla conversazione, ma odia le domande personali.

 

 

I Fidanzati di via Felice Bisazza

I due camminano indisturbati mano nella mano, guai ad avvicinarsi.

Sembrerebbe che il fidanzato sia parecchio geloso della sua dama e non esiterebbe a difenderla a spada tratta, se qualcuno si avvicina lui si mette innanzi come per proteggerla, poi cade e scompare, lei corre verso la via XX settembre e poi cade e scompare anche lei.

 

 

Il soldato ferito di via Cavour

lo si può vedere a volte sulle scale del municipio , che si lamenta di essere stato ferito. Non appena ci si avvicina egli scompare.

 

 

Cavaliere della sfortuna

Questo Cavaliere era visto prima del terremoto e si narra che qualsiasi casa egli toccasse con la lancia sarebbe caduta.

Egli viaggiava col suo destriero tra via cavour, viale boccetta, Della Munizione e XXIV Maggio…gridando :< Io sono la rovina , io sono la sventura>. inoltre aveva l’abitudine di inchiodare sulle porte delle persone dei pipistrelli.

Ciò impauriva l’intero quartiere. l’ultima sua apparizione è stata documentata nel 1942 secondo cui Vincenzo Pastura se lo trovo davanti e stette male un paio di giorni.

 

 

Il bambino della via Santa Marta

Fra la galleria Santa Marta e la Salita montepiselli esce fuori da una casa abbandonata un bambino pallido che saluta festosamente per poi sparire. Sembra che si tratti di un bimbo morto 50 anni fa in maniera misteriosa.

 

 

Bertam dal Bornio

di Fronte alla chiesa di Porto Salvo, al lato al muro della fiera è possibile vedere un uomo decapitato ceh tiene la sua testa in mano e la mostra ai passanti. Tale visione porta sgomento ,scompiglio e orrore.

 

 

L’accoltellato del museo

Al crocevia tra viale Annunziata e viale Libertà appare a ridosso del muro del Museo un uomo che si pugnala al cuore, poi si rialza e lo rifà per una ventina di volte. la visione dura circa un minuto e porta chi la subisce in una specie di stato di ipnosi.

 

 

L’impiccato Simone

nel vicolo che separa il Cantiere picciotto dall’ex gasometro, si impiccò un giovane (o almeno così si crede),appare al malcapitato con la corda insanguinata e dice solo: <<voglio pace,Simone vuole pace…>> poi svanisce.

 

 

Il Cane Matteo

appare vicino alla scalinata dei cappuccini(quella che conduce dalla circonvallazione al Dazio), se lo vedi ti si avvicina, ti fa tre giri attorno, ti annusa e poi svanisce.

 


Il Pistolero di Tremonti

lo si può incontrare armato di pistola nella salita Tremonti…all’inizio sembra una rapina, poi il malvivente preme il grilletto, fa tre passi indietro per poi sparire.

 

 

Il Canottiere che si lamenta

Nel tratto sottostante al circolo canottieri Thalatta, affacciandosi alla ringhiera della passeggiata è possibile che si manifesti un uomo che dal basso urla e si lamenta dicendo: <<iò ni piscai tanti…ma nuddu pisca a mia>> tale apparizione dura un minuto a intervalli…poi svanisce.

 

 

Il fantasma di Spartà

Pare che una zona di Messina chiamata “Spartà” sia abitata da un Fantasma.

Lo spettro sarebbe quello di una bambina morta pare una ventina di anni addietro investita lungo la statale;
ma il fatto è che ancor oggi si vede questa bimba vestita con una camicia da notte bianca camminare lungo questa strada buia al centro della strada.

Persino dei conducenti di autobus notturni sostengono di averla vista sia sulla strada, sia sopra il bus.

 

 

Il bimbo di Viale Boccetta

Sono moltissimi i cittadini che ci hanno segnalato di aver visto un minore aggirarsi solo e in preda al pianto lungo questa arteria cittadina. Questo bimbo, travolto dalla disperazione, percorre correndo tutto il viale Boccetta, ovviamente di notte.

Questo bimbo sale e scende di corsa lungo il viale e dopo aver percorso circa un chilometro, si arresta e lanciando un urlo sparisce nel nulla.

 

 

Fantasmi a Gualtieri Sicaminò

Il torrente che scorre lungo questo paese pare sia stato al centro di un singolare episodio.
Il fiumicciattolo si chiama “Doale” e la storia risale a circa sei anni fa.

Così racconta un uomo del luogo:
“Mi trovavo a caccia con mio padre e siamo saliti nella parte alta del torrente.
Mentre stavamo seduti su di una roccia cominciammo a sentire dei piccoli lamenti.

All’ inizio non sapevamo cosa fossero, credevamo che fossero dei cuccioli di cane, però questi lamenti iniziarono ad accentuarsi ed arrivammo a capire che erano lamenti di bambini.

Io e mio padre rabbrividimmo e decidemmo di lasciare la zona.
In paese non abbiamo detto niente dell’accaduto perché temevamo di essere presi per pazzi.

Successivamente, però parlando con un nostro amico, venimmo a sapere che a lui era successa la stessa cosa un anno prima.

Alla fine scoprimmo che in quella zona morirono dei bambini molti anni prima”.

 

 

Il ferroviere

In un pomeriggio primaverile del lontano 1983, presso la stazione ferroviaria locale, una coppia di signori fu testimone di un fatto inesplicabile:
“Con mia moglie mi trovavo sul treno per Messina fermo sul binario di attesa alla stazione di Camaro perché doveva essere preceduto da un altro.

Eravamo affacciati al finestrino. Quando ormai la campanella aveva cessato di suonare ed il treno stava per sbucare dalla galleria, si sentì richiudere la porta del nostro treno dal lato del binario dove stava per sopraggiungere l’altro convoglio e si vide scendere un ferroviere con la bandiera di segnalazione in mano: notai che aveva in testa un curioso berretto, non proprio di quelli attuali, ma la cosa che mi colpì di più fu che attraversò il binario quando il treno gli era ormai quasi addosso.
Però lo vidi bene raggiungere il marciapiede opposto.

 

Nei brevi attimi in cui il treno passò velocissimo pensai in me:
“Questi ferrovieri che passano all’ultimo minuto: qualche volta qualcuno ci
lascia la pelle!”.

Ma lo stupore mio e di mia moglie (nonché, credo, di quanti guardavano) fu che, passato il treno, su quel marciapiede non c’era proprio nessuno.

Dov’era andato il ferroviere? Non poteva essere andato da alcuna parte poiché dietro il marciapiede c’era solo un lunghissimo ed altissimo liscio muro di pietre di quelli costruiti per fermare la montagna.

 

E allora? Sospettammo una disgrazia, ma per quanto potemmo indagare, non pare che sia accaduto nulla; il nostro treno ripartì poco dopo.

Alla stazione di Messina il traffico era normale ed al nostro ritorno (qualche ora dopo) i treni erano in perfetto orario; nulla sui giornali del giorno dopo e dei successivi. Quindi?…”

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