IL FANTASMA DI DONNA OLIMPIA

Il Ponte Sisto è un ponte molto famoso a Roma. È un ponte solo per i pedoni, quindi le persone possono camminare su di esso per attraversare il fiume e collegare il centro storico di Roma a Trastevere. Molte persone si fermano sull’arco del ponte per scattare foto dei bei panorami, ascoltare musicisti di strada e guardare l’animata vita notturna di Trastevere. Ma pochi sanno che il Ponte Sisto ha anche una storia oscura. Questa storia è legata al potere, come spesso accade quando la storia di Roma si mescola con le storie popolari.

Ponte Sisto Roma

Il Ponte Sisto fu costruito nella seconda metà del 1400 per permettere al papa Sisto IV di attraversare il fiume Tevere e sostituire un vecchio ponte antico. Ha quattro archi e un grande foro nel pilone centrale chiamato “occhialone” che veniva usato per misurare il livello dell’acqua del fiume durante le piene. Ma oltre alla sua struttura, il Ponte Sisto è famoso per alcune leggende spaventose di fantasmi romani che ancora non hanno trovato pace. Una di queste leggende coinvolge una donna di nome Donna Olimpia Pamphilj, soprannominata dispregiativamente “la Pimpaccia“.

La gente raccontava molte storie su di lei, la dipingevano come una donna astuta che seduceva uomini di potere ed era avida e crudele. Dicono che fosse amante del papa Innocenzo X, che era anche suo cognato, e per questo motivo veniva chiamata anche “la Papessa”. C’era persino il sospetto che gestisse un giro di prostitute legato al mondo ecclesiastico. Era così influente nella vita del Papa che si diceva che bisognasse passare attraverso di lei per ottenere un’audienza con il Santo Padre.

Quando il Papa morì, Donna Olimpia perse tutto il suo potere e fu costretta a fuggire da Roma. Prima di andarsene, rubò due casse d’oro appartenenti alla Chiesa. Il successivo Papa, Alessandro VII, esiliò Donna Olimpia in una località a nord di Roma e le ordinò di restituire le casse d’oro, ma lei rifiutò fino alla fine dei suoi giorni.

La sua fuga avvenne su un carro trainato da quattro cavalli. Scappò a Villa Pamphilj e in seguito si ritirò nel viterbese, dove morì qualche anno dopo a causa di una pestilenza. Si dice che il suo fantasma vaghi tra Piazza Navona, Ponte Sisto, Piazza San Pietro e Trastevere.

Si racconta anche che il suo fantasma esca da Villa Pamphili su un carro trainato da quattro cavalli neri che sputano fuoco e guidato da un cocchiere senza testa. Dopo aver attraversato il Ponte Sisto, il carro scompare nel Tevere, dove si dice che i diavoli vengano a prenderla per portarla all’inferno.

Il fantasma si avvicina alle persone e ride in modo spaventoso. Le sue risate rappresentano il suo disprezzo per il popolo romano, che non l’aveva gradita a causa della sua ambizione smisurata, delle sue umili origini e del suo desiderio di regnare come una regina nonostante non fosse originaria di Roma.

Si dice che per proteggersi da questo fantasma, bisogna evitarlo, chiudere gli occhi e gettarsi a terra invocando la Madonna! Fino al 1914, esisteva una Via Tiradiavoli fuori da Porta San Pancrazio, vicino a Villa Pamphili. Il nome di questa via si riferisce al carro di fuoco che si diceva percorresse la strada a tutta velocità per portare la Pimpaccia alla villa papale, e poi i diavoli avrebbero aperto una voragine per riportarla all’inferno insieme al carro e tutto il resto.

Olimpia Pamphilj, Il Fantasma Che Si Aggira Per Roma

Quando morì ?

Olimpia Maidalchini - Wikipedia

Donna Olimpia morì di peste nelle sue terre a San Martino al Cimino nel 1657 e lasciò in eredità 2 milioni di scudi. È sepolta sotto la navata centrale della Basilica di San Martino al Cimino. Quello che rende interessante la figura di Donna Olimpia è che i comportamenti eccessivi che le sono stati attribuiti riguardavano principalmente una forte brama di denaro e potere, un tratto che di solito si associa agli uomini e non è così comune, in modo così evidente, nelle donne.

Il soprannome Pimpaccia da dove deriva ?

Il soprannome “Pimpaccia” derivò da uno scritto satirico chiamato pasquinata, lasciato sulla statua di Pasquino a Roma. In questo scritto, Olimpia fu chiamata “Olim-pia, nunc impia,” un gioco di parole in latino che significa “una volta brava e religiosa, ma adesso corrotta e peccatrice.” Questo scherzo ha dato origine al soprannome “Pimpaccia.”

Una definizione divertente di Donna Olimpia è che “fu un uomo che si vestiva da donna quando era in città e una donna che si vestiva da uomo quando era in Chiesa.” Il popolo romano, che non vedeva di buon occhio le donne potenti che competevano con gli uomini, prese le accuse di arroganza e avidità provenienti dalla corte papale e le semplificò chiamandola “la papessa” o anche “la Pimpaccia di Piazza Navona.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.