In Cina il pero è simbolo di giustizia, longevità, purezza, saggezza e buona amministrazione.
I candidi fiori di pero sono invece simbolo di lutto, sia per il colore bianco dei petali (che in Cina è un colore funebre), che per il loro passaggio repentino (la loro breve vita) che diviene una metafora della tristezza, della freddezza e della morte.
In Corea la pera impersonifica la grazia, la nobiltà e la purezza; mentre l’albero di pero rappresenta il conforto e l’agiatezza.
Esistono svariate leggende coreane che coinvolgono la pera nel donare fertilità alla donna, buona fortuna agli esami, saggezza e salute.
I candidi fiori di pero, grazie alla loro bianchezza, sono simbolici dei visi di belle donne; mentre la breve vita dei petali è la metafora della tristezza e del gelo della morte.
In Giappone al pero viene attribuita la capacità di tenere lontano il male, grazie al suono della parola nashi che in giapponese significa “non esiste”.
Per questo durante il periodo Edo o periodo Tokugawa (1603-1868) (così definito perché sotto il governo di shôgun, massima carica militare e capo effettivo del governo giapponese, appartenenti alla famiglia Tokugawa che eserciteranno il loro potere attraverso un governo militare residente a Edo) era usanza piantare un albero di pero come talismano, per tenere lontana la malasorte, nell’angolo nord-est, considerato l’angolo del diavolo, di ciascuna proprietà vicino alla porta d’ingresso.
Nel “linguaggio dei fiori” occidentale il bocciolo di pero è il fiore di chi è nato il 17 di agosto simboleggiante affetto e tenerezza. In molte parti del mondo la pera simboleggia il cuore umano, a cui assomiglia nella forma.
Fonte: colturaecultura