DYBBUK BOX: EVITATELE ASSOLUTAMENTE, NON DATE RETTA AI VARI YOUTUBER !!!

La Dybbuk Box è un oggetto che ha suscitato molto interesse e curiosità nel corso degli anni. Ma cosa è esattamente una Dybbuk Box ? Cerchiamo di capirlo insieme.

Cos’è una Dybbuk Box?

Una Dybbuk Box è una scatola o un contenitore che, secondo le credenze popolari, è pensato per essere posseduto da uno spirito inquieto noto come Dybbuk.


Che cos’è un Dybbuk?

Nella tradizione ebraica, un Dybbuk è uno spirito maligno, questo spirito è spesso considerato come l’anima disincarnata di una persona morta, un’anima a cui è stato negato l’accesso al mondo dei morti, lo Sheol.

L’obiettivo del Dybbuk è prendere possesso di un corpo mortale, portare a termine i suoi scopi e solo allora può lasciare il corpo e trovare la pace.

Alcune credenze sostengono che il dybbuk sia l’anima di una persona morta che non ha ricevuto una degna sepoltura, altre interpretazioni suggeriscono che il dybbuk possa essere l’effetto della trasmigrazione dell’anima, un concetto noto come dottrina del gilgul.

Spesso serve un’esorcismo per liberare la persona posseduta dal dybbuk.


Come capire se una persona è posseduta da un dybbuk ?

Quando una persona viene posseduta da un dybbuk, si ritiene che l’anima del defunto si attacchi all’anima dell’ospite vivente. Questo può portare a vari sintomi e comportamenti insoliti. Secondo alcune interpretazioni, i sintomi di una persona posseduta da un dybbuk possono includere:

  • Parlare correntemente lingue sconosciute o capire chi le parla

  • Rivelare cose occulte e lontane

  • Manifestare forze superiori all’età o alla condizione fisica

  • Provare una forte avversione al Sacro: a Dio, alla Santissima persona di Gesù, alla Beata Vergine, ai Santi, alla Chiesa, alla Parola di Dio, ai Sacramenti e alle immagini Sacre

  • Sensazioni fisiche come freddo sul petto o sulle spalle, senso di soffocamento, palpitazioni cardiache, sensazioni di puntura o bruciore in varie parti del corpo, contrazioni dolorose alla testa, angosce immotivate, dimagrimento o ingrassamento incontrollato, incubi spaventosi e ripetuti, impulsi suicidi, percezioni di ombre nere, allontanamento dal Sacro, malessere in chiesa, gonfiori alle caviglie e in altre parti del corpo, dolori e deformazioni ossee, il sentir camminare sotto la pelle qualche cosa che somiglia al camminare delle formiche, il sentire fischi alle orecchie, rumori nella stanza, fetori insopportabili.


Perché una scatola ?

Si crede che una Dybbuk Box sia il luogo in cui uno di questi spiriti è intrappolato o contenuto. Queste scatole sono spesso antiche e possono contenere vari oggetti, come gioielli, monete o altri piccoli oggetti di valore.

Si dice che queste scatole siano state usate per intrappolare lo spirito Dybbuk, impedendogli di vagare liberamente e causare danni.


La VERA STORIA che ha ispirato il film The Possesion

Kevin Mannis, un collezionista e scrittore, ha comprato una vecchia scatola di vino in legno in un’asta di antiquariato nel 2001. Questa scatola ha una storia lunga e triste che risale all’epoca dell’Olocausto in Polonia. La scatola apparteneva a Havela, una sopravvissuta ai campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale.

Ha perso tutta la sua famiglia nei campi e, dopo la guerra, si è trasferita prima in Spagna e poi negli Stati Uniti. Ha vissuto fino a 103 anni e, tra le poche cose che ha portato con sé, c’era questa scatola di vino.

Dopo la morte di Havela, la nipote ha venduto tutti i suoi oggetti, compresa la scatola. Kevin l’ha comprata con l’intenzione di restaurarla e regalarla a sua madre per il suo compleanno.

Tuttavia, la nipote di Havela gli ha rivelato che la nonna credeva che dentro la scatola ci fosse un demone ebraico chiamato Dybbuk. Nonostante l’avvertimento, Kevin ha aperto la scatola.

Dentro la scatola, Kevin ha trovato due monete americane del 1925 e 1928, due ciocche di capelli, un bocciolo di rosa secco, un portacandele, un calice d’oro e una scultura in granito con la parola ebraica “Shalom” (Pace) incisa. Sul retro della scatola c’era anche incisa una preghiera ebraica chiamata Shemà.

Il 31 ottobre 2001, Kevin ha regalato la scatola a sua madre. Subito dopo averla ricevuta, la madre ha avuto un ictus. In un’intervista per la serie tv “Paranormal Witness“, la madre di Kevin, Ida Mannis, ha raccontato di aver sentito un freddo inspiegabile e di aver percepito un male puro non appena ha aperto la scatola.


Intervista Ida Mannis

Dopo l’acquisto della scatola di vino, Kevin Mannis e la sua famiglia hanno iniziato a vivere eventi strani. La scatola si apriva da sola e c’erano odori sgradevoli che la circondavano. Tutti iniziarono a fare incubi su una donna spaventosa con occhi profondi. Un uomo, fratello di un dipendente di Mannis, si suicidò poco dopo aver toccato la scatola.

Anche il dipendente si suicidò due anni dopo. Mannis chiese alla sua fidanzata di tenere la scatola per qualche giorno, ma lei la restituì subito, dicendo che non voleva più vederla. Dopo aver ripreso la scatola, Mannis iniziò a vedere strane ombre.

Nel 2003, Mannis decise di vendere la scatola su eBay, descrivendola come una “Dibbuk Box“. Da allora, la scatola è diventata famosa su internet, con molte altre scatole simili in vendita e video su YouTube di persone che le aprono.

Nel 2011, Jason Haxton, direttore del Museo di Medicina Osteopatica a Kirksville, Missouri, comprò la scatola per 280 dollari. Haxton, affascinato dai misteri della scatola, scrisse un libro in inglese su Amazon in cui descriveva la sua esperienza con la scatola. Raccontò di aver sanguinato dagli occhi, soffocato e avuto incubi su una donna spaventosa con occhi profondi.

Jason Haxton

Nel 2016, la scatola fu acquistata da Zak Bagans, un famoso cacciatore di fantasmi del programma televisivo “Ghost Adventures“. Bagans dedicò un episodio della serie alla scatola, in cui apparivano anche Mannis e Haxton. In un altro episodio del suo documentario “Quarantine”, Bagans aprì la scatola e disse di aver sentito una voce dire “Kevin” e “evil”, e poi la voce di un bambino. In quell’episodio c’era anche il musicista Post Malone, che sembra aver toccato la scatola.

Nei mesi successivi, Malone ha vissuto una serie di eventi sfortunati, tra cui un atterraggio di emergenza, un furto in casa e un incidente d’auto. Questi eventi ricordano quelli legati alla famosa bambola Annabelle.


É tutto vero ?

Kevin Mannis ha ammesso di aver inventato tutta la storia della scatola di vino, nota come “Dibbuk Box“. Ha creato questa storia per realizzare un’esperienza horror autentica, non solo una storia inventata in un libro o in un film.

Non c’era nessuna sopravvissuta all’Olocausto e nessuna nipote che vendeva i suoi beni. Gli oggetti e le incisioni all’interno della scatola facevano parte della sua messa in scena.

Alcuni suoi amici hanno anche confessato di aver contribuito alla storia, mettendo due ciocche dei loro capelli nella scatola.

Tuttavia, Jason Haxton e Zak Bagans, che hanno posseduto la scatola dopo Mannis, sostengono che tutto ciò che hanno vissuto con la scatola è vero.

Secondo Haxton, la storia creata attorno alla Dibbuk Box ha generato una serie di eventi che hanno portato la scatola ad accumulare energia e potere negativi, che hanno influenzato le vite di coloro che ne sono entrati in possesso. Bagans, l’attuale proprietario, afferma di continuare a vivere eventi strani legati alla scatola, e lo stesso vale per chiunque entri in contatto con essa, inclusi i visitatori e lo staff del suo museo.

Tuttavia, è importante notare che Bagans è stato accusato di aver falsificato e messo in scena molti degli eventi paranormali mostrati nel suo show televisivo. D’altra parte, ci sono interviste in cui Mannis si contraddice o evita di rispondere a domande dirette sulla Dibbuk Box.

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