GLI UMANI SONO STATI CREATI DAGLI ALIENI ?

Benvenuti nel mio blog! Oggi affronteremo un argomento affascinante e dibattuto: la possibilità che gli alieni abbiano creato il genere umano. Prendiamo in considerazione le teorie e le prove presentate in questo dibattito accattivante, in modo da fornire una panoramica chiara, semplice, precisa e dettagliata. Pronti per un viaggio nell’ignoto?

Cos’è la teoria degli antichi astronauti?

Erich Von Däniken, uno svizzero famoso per le sue teorie sugli “antichi astronauti”, sostiene che i miti e le leggende delle antiche civiltà dovrebbero essere prese più sul serio rispetto a quanto fatto finora dagli studiosi.

Secondo Von Däniken, i nostri tentativi di esplorare lo spazio ci aiutano a reinterpretare la nostra preistoria. Perché, ad esempio, nella mitologia di molte civiltà umane si fa riferimento a degli che scendono dal cielo?

Di solito, gli studiosi interpretano queste storie in modo simbolico, suggerendo che i primi uomini abbiano pensato che la natura, che non riuscivano a controllare, provenisse da dei arrivati dal cielo, cioè dall’immensità del mondo che li circondava.

Tuttavia, secondo Von Däniken e altri, se in passato degli extraterrestri con aspetto umanoide fossero atterrati sul nostro pianeta, le descrizioni di questa visita avrebbero assunto proprio questa forma.

Inoltre, che cosa possiamo dire sulle raffigurazioni rupestri di strani uomini con copricapi bizzarri, come quelle trovate sui monti Tassili nel Sahara algerino o in Valcamonica, in Italia?

Secondo Von Däniken, queste rappresentazioni potrebbero raffigurare i visitatori extraterrestri che, decine di migliaia di anni fa, hanno incontrato i nostri antenati. Questi visitatori sarebbero stati descritti come esseri con tute spaziali, caschi e antenne.

Inoltre, si possono individuare raffigurazioni di antichi astronauti anche in molte opere d’arte più recenti. Ad esempio, c’è un bassorilievo maya nel Tempio delle Iscrizioni, conosciuto come “l’astronauta di Palenque“. Al Museo nazionale di Tokyo, c’è anche il “dogu” giapponese, che sembra indossare una tuta spaziale con casco e visiera.

Gli “oggetti fuori posto” o “out of place artifacts”, come li chiamano gli appassionati di queste teorie, sarebbero ulteriori “prove” del passaggio di visitatori extraterrestri sulla Terra in epoche preistoriche. Ad esempio, sono state trovate recentemente microscopiche spirali di tungsteno negli Urali, in strati rocciosi che risalgono al Pleistocene. Queste spirali potrebbero far pensare a “nanotecnologie” che sembrano impossibili per l’epoca in cui sono state create.

Il Guy Hottel Memo, conservato negli archivi dell’Fbi. Il telegramma, che risale al 22 marzo 1950, attesterebbe l’esistenza degli Ufo. Si legge che «… tre oggetti volanti a forma di disco sono stati scoperti nel Nuovo Messico. […] ognuno di loro ospita tre alieni dalle sembianze umane, ma dall’altezza massima di un metro, e […] vestiti con tute metalliche…

Anche se alcuni considerano questi dettagli come prove a sostegno della teoria degli antichi astronauti, in realtà sono spiegabili in modo diverso. Ad esempio, una catenina d’oro trovata all’interno di un blocco di carbone risalente al Paleozoico potrebbe essere il risultato di un’inclusioni di minerali durante la formazione del carbone stesso.

L’impronta che sembra una suola di scarpa, scoperta in uno strato geologico del Cambriano datato a 500 milioni di anni fa, in realtà è solo una formazione naturale della roccia che può assomigliare a una forma familiare, ma non ha nulla a che fare con calzature umane.

Anche il teschio di bisonte con un foro sulla fronte, risalente a 70.000 anni fa, non è una prova di cacciatori con armi da fuoco. Il foro è causato da parassiti o da processi naturali che hanno alterato la struttura del teschio nel corso del tempo.

In conclusione, tutti questi piccoli indizi che vengono citati come prove della teoria degli antichi astronauti possono essere spiegati in modo più plausibile senza ricorrere a visite extraterrestri. È importante considerare le spiegazioni scientifiche alternative e valutare in modo critico le evidenze a disposizione.

Statuina “dogu” del Museo nazionale di Tokyo (Giappone): indossa una tuta spaziale con elmetto e visiera?

Ma Von Däniken e gli altri seguaci delle sue teorie vanno oltre. Non solo immaginano possibili visite di civiltà extraterrestri al nostro pianeta, ma sostengono che questi antichi visitatori siano in realtà i nostri progenitori. Secondo loro, l’apparizione dell’Homo sapiens sulla Terra sarebbe il risultato di accoppiamenti incrociati ed esperimenti genetici sugli ominidi.

Gli extraterrestri, sfruttando la loro avanzata conoscenza della biologia molecolare, avrebbero scelto alcune scimmie della specie più evoluta all’epoca e le avrebbero utilizzate per creare esseri umani a loro immagine e somiglianza. In sostanza, avrebbero accelerato l’evoluzione dell’uomo attraverso queste manipolazioni genetiche.

Divinità extraterrestri 

Il principale argomento che supporta questa idea è il relativamente breve periodo di tempo (circa 300.000 anni) in cui il cervello dell’Homo sapiens ha raggiunto un livello di complessità mai visto in altri organismi che esistono da centinaia di milioni di anni. Secondo la teoria di Von Däniken, gli alieni hanno stabilito regole molto rigide per assicurarsi che la razza da loro creata rimanesse pura, eliminando coloro che non soddisfacevano le loro aspettative. Questi alieni erano considerati dei dalle nuove specie umane.

Quindi, secondo questa teoria, tutta la storia dell’antichità sarebbe la storia dei rapporti tra extraterrestri e antichi uomini. In passato, vivevano insieme, ma a causa di gravi violazioni delle leggi imposte dai creatori umani, l’amicizia si è interrotta e gli extraterrestri hanno lasciato gli umani al loro destino, tornando nello spazio.

I famosi Gatti mammoni nel sito rupestre del Wadi Mathendush (Sahara, Libia): sciamani, divinità o… alieni?

Secondo questa teoria, le storie di Adamo ed Eva nella Bibbia o di Prometeo, l’eroe greco che rubò il fuoco agli dei per donarlo agli uomini, sarebbero ispirate proprio da questa separazione.

Inoltre, la leggenda di Atlantide, dove si narra di un’antica civiltà altamente evoluta che prosperava fino a quando una catastrofe devastante portò alla sua estinzione, racconterebbe in forma di favola la stessa storia.

Base aliena in Mesopotamia

Un’altra variante di questa teoria è stata proposta dallo scrittore azero Zecharia Sitchin. Egli ha reinterpretato antichi testi sumeri e mediorientali e ha ipotizzato che gli dei delle culture mesopotamiche fossero in realtà extraterrestri.

Secondo la sua teoria, questi alieni chiamati Annunaki nella lingua sumera, sarebbero originari di un pianeta ipotetico chiamato Nibiru, che orbiterebbe ancora attorno al nostro Sole. Gli Annunaki sarebbero giunti sulla Terra circa 450.000 anni fa alla ricerca di minerali e forse oro, che erano necessari sul loro pianeta.

Poiché avevano bisogno di una grande quantità di manodopera, decisero di creare una razza modificando geneticamente l’Homo erectus, incrociandolo con la loro specie, e così crearono l’Homo sapiens.

Secondo Sitchin, gli antichi Sumeri avrebbero fondato una civiltà nella regione della Mesopotamia sotto la guida degli Annunaki, fino a quando, intorno al 2000 a.C., sarebbe scoppiata una guerra nucleare tra diverse fazioni extraterrestri. Inoltre, Sitchin sosteneva che molte delle antiche strutture megalitiche sparse in tutto il mondo fossero state costruite dagli Annunaki.

Interpretazioni soggettive

Le teorie proposte da Von Däniken sono sicuramente affascinanti, ma qual è l’opinione della comunità scientifica a riguardo? William H. Stiebing, professore di Storia presso l’Università di New Orleans, ha sottolineato che il problema principale di autori come Von Däniken è che il loro approccio è estremamente soggettivo. Essi si limitano a descrivere le impressioni che ricevono da brani della Bibbia o da statuette, suscitando idee e domande. Tuttavia, queste impressioni vengono trattate come fatti accertati.

Si potrebbe fare un parallelo con il test psicologico delle macchie d’inchiostro di Rorschach, in cui ognuno vede ciò che vuole in una macchia indefinita. L’approccio di Von Däniken è simile, secondo Kenneth L. Feder, archeologo presso la Central Connecticut State University. Sebbene Von Däniken descriva immagini reali, queste immagini fanno parte di una cultura che gli è estranea.

Senza una conoscenza del contesto religioso, artistico e storico dei disegni e delle raffigurazioni all’interno delle culture che le hanno prodotte, le descrizioni fornite da Von Däniken riflettono più ciò che è nella sua mente che ciò che gli antichi artisti avevano intenzione di rappresentare.

Disegno del coperchio della tomba a Palenque (Chiapas, Messico) di Pacal il Grande, il sovrano Maya raffigurato tra la vita (l’Albero di Ceiba) sopra di lui e la Morte (il Mostro della Terra) sotto di lui. Secondo le fantastiche ipotesi dei teorici degli antichi astronauti, sarebbe invece il disegno di un alieno nella sua astronave: il celebre “astronauta di Palenque“.

Armi divine

Nonostante Jules Verne abbia descritto un viaggio spaziale verso la Luna e Leonardo Da Vinci abbia immaginato macchine volanti e sommergibili molto prima che fosse realistico, dobbiamo considerare che queste erano opere di fantasia e anticipazioni del progresso tecnologico.

L’astronomo Carl Sagan, uno dei fondatori del progetto SETI (Ricerca di Intelligenza Extraterrestre), ha detto che non c’è nulla di assurdo a priori nelle teorie degli antichi astronauti, ma diventano assurde a posteriori. La possibilità che esista vita intelligente extraterrestre è qualcosa che lui e molti altri scienziati prendono molto seriamente. Infatti, utilizzano enormi radiotelescopi per cercare segnali provenienti da pianeti di altre stelle che potrebbero indicare la presenza di esseri intelligenti.

Se ci fossero prove convincenti che siamo stati visitati da tali esseri in passato, sarebbe molto più facile per noi. Tuttavia, sfortunatamente non ci sono prove simili al momento.

Le prove scientifiche a sostegno della teoria

  1. Antichi reperti e testimonianze: La teoria degli antichi astronauti attinge a un vasto numero di antichi reperti, testi e dipinti che potrebbero suggerire contatti extraterrestri. Ad esempio, le antiche civiltà come gli Egizi e i Maya hanno lasciato indizi di tecnologie e conoscenze avanzate che potrebbero essere state oltre le loro capacità. Alcune illustrazioni mostrano figure che sembrano astronauti o veicoli spaziali.
  2. Coincidenze tra le antiche culture: Diverse culture antiche in tutto il mondo condividevano miti e leggende simili che parlavano di esseri provenienti dal cielo. Queste somiglianze potrebbero indicare una qualche forma di contatto o influenza comune.
  3. Avanzamenti tecnologici repentini: L’accelerazione degli sviluppi tecnologici nel corso degli ultimi secoli potrebbe suggerire un’influenza esterna. Alcuni sostenitori della teoria ritengono che gli alieni abbiano fornito conoscenze e tecnologie chiave per il progresso umano.

Le contro-argomentazioni e le sfide

  1. Mancanza di prove tangibili: Nonostante le testimonianze e gli indizi, non esistono prove tangibili e incontrovertibili dell’intervento alieno nella creazione del genere umano. Gli antichi reperti possono essere interpretati in vari modi, e le somiglianze tra le culture potrebbero derivare da sviluppi indipendenti o da scambi culturali.
  2. La teoria del panspermia: Un’alternativa alla teoria degli antichi astronauti è la panspermia, che sostiene che la vita sulla Terra abbia avuto origine da microrganismi extraterrestri. Questa teoria spiegherebbe alcune somiglianze genetiche tra organismi terrestri e potenziali forme di vita aliene, ma non supporta l’idea che gli alieni abbiano creato direttamente il genere umano.

Conclusione

La possibilità che gli alieni abbiano creato il genere umano è un argomento affascinante che suscita grande interesse e dibattito. Nonostante le testimonianze e gli indizi intriganti, non ci sono ancora prove definitive a sostegno di questa teoria. Continui progressi nella ricerca scientifica potrebbero un giorno portare a scoperte che confermano o smentiscono queste ipotesi. Nel frattempo, rimane un argomento di speculazione e riflessione, che ci spinge a esplorare le meraviglie dell’universo e il nostro posto al suo interno.

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