I FANTASMI DI HAMPTON COURT

Il palazzo di Hampton Court si trova vicino a Richmond upon Thames, a Londra.

Questa residenza storica conserva le storie di un re famigerato e spietato, Enrico VIII, noto per sedurre e abbandonare numerose donne, talvolta portandole alla morte.

Originariamente appartenente all’ordine dei Cavalieri di Malta, Hampton Court Palace divenne poi la dimora del vescovo Thomas Wolsey. Nonostante provenisse da umili origini, essendo figlio di un macellaio, Wolsey riuscì a guadagnarsi la fiducia del re Enrico VIII grazie alla sua astuzia, spietatezza e abilità politica.

La sua nomina a cancelliere gli permise di influenzare la politica inglese per oltre dieci anni. Tuttavia, il potere crescente di Wolsey iniziò a irritare il re, notoriamente geloso delle sue prerogative. La rottura definitiva avvenne quando Wolsey si rifiutò di annullare il matrimonio tra Enrico VIII e Caterina d’Aragona.

Nel tentativo di riconquistare la fiducia del re, Wolsey offrì a Enrico il suo sontuoso palazzo, che divenne così la residenza più lussuosa del regno. Il sovrano accettò, ma poco dopo fece arrestare Wolsey con l’accusa di tradimento.

Capendo che le cose stavano prendendo una brutta piega, Wolsey fuggì a Leicester per evitare di essere portato alla corte reale, dove probabilmente sarebbe stato trasferito alla Torre di Londra e giustiziato. A causa di problemi di salute, Wolsey rimase a Leicester fino alla sua morte avvenuta pochi mesi dopo.

Da quel momento in poi, Hampton Court divenne il luogo in cui Enrico VIII portava le sue mogli e i suoi figli, costringendoli spesso a subire umiliazioni ripetute.

Ritratto di Enrico VIII

I fantasmi presenti nel palazzo 

Catherine Howard 

Ritratto di Catherine Howard

Catherine Howard era la giovane cugina di Anna Bolena, la seconda moglie del re Enrico VIII. Nonostante fosse stata costretta a sposare un uomo molto più anziano di lei, Catherine si innamorò di un giovane di corte di nome Thomas Culperer.

La loro relazione divenne sempre più intensa e non passò inosservata agli occhi attenti della corte reale, che decise di avvertire Enrico VIII. Quando il re tornò inaspettatamente da un viaggio e li sorprese insieme, decise immediatamente il loro destino: Thomas Culperer fu condannato a morte e Catherine fu segregata nelle sue stanze, con l’assoluto divieto di lasciarle.

Dopo aver vissuto un’infanzia e un’adolescenza libera e spensierata, Catherine si trovò improvvisamente in prigione. La giovane donna, allora, puntò sulla sua bellezza e sulla sua giovinezza di 19 anni e cercò di sedurre Enrico VIII, sperando di conquistare il suo perdono. Escogitò un piano per incontrarlo e gettarsi ai suoi piedi.

Sapendo che il re assisteva alla funzione religiosa ogni mattina lungo il corridoio che passava davanti alle sue stanze, Catherine decise di eludere la sorveglianza delle guardie fuori dalla sua porta e raggiungere rapidamente la cappella. Tuttavia, trovò la cappella chiusa e iniziò a picchiarla disperatamente, piangendo e implorando il marito di perdonarla e di ascoltare le sue spiegazioni. Enrico VIII rimase impassibile e osservò silenziosamente la disperazione di Catherine fino a quando le guardie non intervennero per riportarla indietro.

Poco dopo, il re ordinò che fosse rinchiusa nella Torre di Londra, dove Catherine avrebbe trascorso i suoi ultimi giorni a soli 20 anni, fino al 13 febbraio 1542.

Circa 150 anni dopo, il fantasma di Catherine Howard fu avvistato per la prima volta lungo quel corridoio. A partire dalla fine del XIX secolo, sono aumentate notevolmente le segnalazioni di avvistamenti spettrali, di urla e pianti uditi, di rumori di colpi e singhiozzi che si ricollegano alla triste storia di quella moglie di Enrico VIII. Le testimonianze provengono sia dai visitatori occasionali del palazzo, sia dal personale addetto alla manutenzione dell’edificio.

Una raccolta delle testimonianze relative al fantasma di Catherine Howard nel corso del Novecento conta diverse decine di casi, tutti caratterizzati da una breve durata dell’apparizione: pochi secondi, appena il tempo di intravedere la sagoma e i tratti generali della figura, di solito descritta come una “dama bianca”, senza riuscire a guardarla in faccia e riconoscere effettivamente l’immagine della giovane donna, il cui ritratto è ancora appeso in una delle ali laterali del palazzo.

Sybill Penn

Un’altra presenza che di tanto in tanto è stata avvistata in diverse stanze è quella di Sybil Penn. Era la donna che si prese cura del figlio di Enrico VIII, Edward, dopo la morte della madre poco dopo la sua nascita.

Sybil Penn era una governante molto competente e molto legata al suo ruolo di madre adottiva. Dopo la morte di Edoardo VI, continuò a vivere nel palazzo perché la regina Elisabetta I aveva grande stima di lei e molti membri della corte si erano affezionati a lei.

Nel 1562 sia Sybil Penn che la regina contrassero il vaiolo, ma mentre la sovrana guarì, Sybil Penn perse la vita a causa della malattia. Il suo corpo venne sepolto nella chiesa di St. Mary, dove rimase fino agli anni Venti dell’Ottocento, quando la chiesa fu demolita e le ossa di coloro che vi erano sepolti furono disperse.

Da quel periodo iniziarono a circolare leggende su avvistamenti di un fantasma femminile che appariva ad Hampton Court e chiedeva di essere sepolto in terra consacrata.

Decenni dopo la distruzione della chiesa, accadde un altro evento inquietante. Alcuni membri della famiglia Ponsonby, che vivevano nelle stanze che un tempo erano di Sybil Penn, iniziarono a sentire strani rumori provenire da un’area del palazzo. Si scoprì che in quella zona c’era una stanza murata contenente un tessuto consumato dall’uso.

Si trattava della stanza in cui Sybil trascorreva le sue giornate, o forse dove continua a farlo, in attesa di riposare in pace.

Stanza di re Giorgio

Oltre alle testimonianze di presenze e suoni nel Corridoio Infestato e nell’appartamento di Sybil Penn, sembra che ci siano state anche visioni e impressioni uditive in altre parti di Hampton Court. Si racconta che siano avvenute nel Salone di Re Giorgio, lungo una scala (dove appare non una figura femminile, ma quella di un cane), e in un cortile interno del palazzo, dove qualcuno ha dichiarato di aver intravisto due cavalieri impegnati in un duello.

Come avviene in altri luoghi frequentati da presenze invisibili e imprevedibili, anche in questo caso le anomalie sembrano concentrarsi in poche aree. Queste sono quelle che, secondo la tradizione, sono state teatro di eventi drammatici ed emozionalmente intensi.

Tuttavia, non è ancora chiaro se si tratti di un effetto reale o se sia semplicemente una distorsione causata dalla tendenza umana a identificare retrospettivamente episodi storici che giustifichino l’apparizione dei fantasmi. Questa è una questione ancora aperta e in attesa di ulteriori verifiche.

Vi lascio un video dove mostra alcune riprese che immortalano alcune entità

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