I LUOGHI MAGGIORMENTE INFESTATI DEL PIEMONTE

Castello di Roccolo – Busca

Immerso nella provincia di Cuneo, nelle vicinanze di Busca, ha il suo fido fantasma. Il suo nome è Melania ed è l’anima di una certa Melania Tapparelli d’Azeglio, figlia primogenita dei marchesi d’Azeglio, che morì prematuramente alla maledetta età di 27 anni, per una grave malattia polmonare. Si sposò giovane e la sua felicità durò molto poco. Durante una vacanza estiva in Sardegna col marito Salvatore Pes, marchese di Villamarina, dovette ad un certo punto tornare a casa per via della sua malattia. Il marito non tornò mai, lei lo attese a lungo ma la raggiunse prima la morte. Si racconta che ancora oggi, il fantasma della giovane Melania si aggiri per il Castello, in attesa di incontrare il suo amato.

 

 

 

Castello di Cannero – Verbania

Si trova insolitamente nel bel mezzo del Lago Maggiore. Fu costruito intorno al 1400, da cinque fratelli Mazzarditi, soprannominati i ‘fratelli della Malpaga’, dei terribili pirati lacustri che saccheggiavano i villaggi e tutte le imbarcazioni che incontravano sulla loro rotta. Questo inquietante maniero è da sempre avvolto da una fitto velo di nebbia e mistero. Diverse sono le leggende che si raccontano. Una di queste narra che un giorno i fratelli Malpaga volessero rapinare una villa e rapirne il bambino che vi abitava col nonno. Accadde però che, mentre i 5 delinquenti si stavano avvicinando alla dimora, il bambino stava rivolgendo la sua preghiera serale ai genitori defunti. Improvvisamente i piedi dei rapitori si pietrificarono. Un’altra leggenda racconta che nelle giornate di nebbia intensa, si scorge ancora il veliero dei pirati girare intorno al Castello, in cerca di chissà quale tesoro…

 

 

 

Castello di Moretta – Cuneo

Si trova nel cuore di Villanova Solaro, nella provincia di Cuneo.

Sono molte le testimonianze di persone che affermano di aver visto aggirarsi nei dintorni del maniero un fantasma, con buona probabilità un amico del famoso duca d’Alba, che fu murato vivo per vendetta. E’ stato descritto più volte con dovizia di particolari: alto, capelli lunghi neri, occhi scuri, casacca e pantaloni infilati negli stivali. E’ solito camminare con aria triste per i giardini della tenuta.

 

 

 

CHIESA SANTA MARIA D’ISANA – livorno ferraris

Situata all’interno della Cascina di Isana, fuori dal paese di Livorno Ferraris, ruotano diverse leggende. La più celebre narra che questa chiesa fu costruita grazie ad un miracolo compiuto da una bambina muta, che abitava nella zona. Era solita aiutare la madre, lavando i panni sporchi vicino ad una vecchia nicchia della Madonna.

Un giorno, la Madonna si manifestò alla giovane, dicendole di andare dal parroco a convincerlo di costruire una chiesa nuova proprio in quel punto. Dopo l’iniziale incredulità della madre e del parroco, quest’ultimo acconsentì alla costruzione. Da quel momento nell’acquaio in cui lavavano i panni per miracolo si manifestarono tanti pesci rossi.

Nel corso dei lavori, il capomastro fu tentato più volte dal diavolo, il quale lo esortò a finire i lavori prima dell’alba, al canto del gallo. Furbescamente, il demonio fece cantare il gallo prima del tempo e così potè impossessarsi dell’anima del lavoratore. Tuttavia il suo obiettivo primo era quello di mantenere un’apertura sul muro dell’abside, cosicché potesse entrare e corropomere la Madonna. Quel buco nero esiste ancora oggi. Si racconta che ogni notte del 14 agosto, vigilia della festa della Madonna Assunta, a mezzanotte in punto, in cielo compaiano tre stelle lucenti: la Madonna d’Oropa, di Crea e d’Isana, che si incontrano per chiacchierare….

 

 

 

CASTELLO DELLA ROTTA – MONCALIERI

Il Castello della Rotta di Moncalieri è considerato uno dei luoghi più infestati d’Italia. Delle presenze occulte di questo luogo ne hanno parlato ripetutamente libri, giornali e siti. Pare siano stati avvistati un sacerdote, murato vivo nel ‘400, che si aggira per il castello in abito talare; una giovane donna, che si suicidò gettandosi dalle altezze del maniero, che si manifesta durante le piovose giornate d’autunno; e poi ancora una figura esile, diafana, probabilmente riconducibile a un bambino che morì travolto dai cavalli in corsa. Si narra che una volta all’anno, tutte queste figure si riuniscano in un vero e proprio corteo di anime erranti: si mostrano incappucciati, in processione, come se stessero partecipando a un funerale….

 

 

 

castello Malgrà

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Il castello si trova a Rivarolo Cavanese, sulla sponda del fiume Orco ed è stato edificato tra il 1333 ed il 1336 per ordine e volere della famiglia del Conte Martino di San Martino, proprietà che rimase nelle loro mani fino al XVII secolo. Dal 1982 la proprietà è passata al Comune che ne ha fatto un centro culturale adibito a mostre concerti ed eventi mondani.

Ma veniamo ai fatti più interessanti… All’interno del castello si aggira uno spettro che non trova pace, sembra si tratti di una donna, uccisa dal marito che voleva liberarsene senza scandali.

Molti testimoni raccontano della visione raccapricciante di una giovane donna dai lunghi capelli scuri che si aggira per il castello con abiti insanguinati ed un evidente taglio alla gola… Durante l’apparizione si odono terribili lamenti che riecheggiano nelle stanze del castello.

 

 

 

castello di Avigliana

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Teatro di battaglie sanguinose, il castello di Avigliana è avvolto dal mistero; la leggenda narra che nella zona antistante ad esso sono apparse nel tempo diverse figure misteriose: un soldato munito di alabarda in compagnia di altri guerrieri, che sembri fosse il fantasma di Filippo II di Savoia e una splendida fanciulla.

Ed è questo, senza dubbio, il personaggio più suggestivo: una donna in abito verde, dai capelli biondi raccolti in un filo di perle, accompagnata da due damigelle e da una scorta armata che, prima di sparire nel nulla, ha dato vita ad un aspro combattimento con dei nemici.

 

 

 

castello di Arignano

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Si narra che verso la fine del XIV nella rocca abitasse una coppia di giovani sposi. Lui era molto geloso, un giorno accecato dall’ ira strangolò la moglie mentre passeggiava in giardino. Poi la gettò in fondo ad un pozzo. E, come se nulla fosse, accusò un servo del delitto ed il poveretto, dopo un sommario giudizio, venne impiccato.

Da quel momento nella rocca iniziò una vita di bagordi e di lussuria mentre nelle campagne si moriva di fame per una prolungata carestia. La popolazione stufa di soffrire la fame mentre il signore di turno sprecava cibo e denaro, si ribellò ed entrò nella rocca. Il castellano venne fatto prigioniero e di lui non si seppe più nulla.

Il castello venne abbandonato e chiamato dai contadini “castello maledetto”. Da allora ad Arignano si racconta che il fantasma di una fanciulla completamente vestita di bianco vaghi per le stanze della rocca. Alcuni assicurano anche che all’ imbrunire la bellissima contessa si affacci dalla finestra più alta del castello. O ancora che si aggiri per il paese, come narrano le storie legate al tesoro.

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