LA LEGGENDA DEL BUFFARDELLO

Il Buffardello è un piccolo essere del folklore della provincia di Lucca, presente soprattutto nella Garfagnana e nella Lunigiana. Esistono varie varianti del suo nome, come bufardello, buffardella, baffardello, bafardello, ecc. In alcune zone viene chiamato anche pappardello o piffardello.

Secondo il Vocabolario lucchese di Idelfonso Nieri, il Buffardello è un folletto curioso simile al linchetto. Nel 1984-1987, Oscar Guidi ha registrato vari racconti sul Buffardello in molti comuni della zona, tra cui Camporgiano, Careggine, Castelnuovo di Garfagnana, Fabbriche di Vallico, Fosciandora, Gallicano, Giuncugnano, Minucciano, Molazzana, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, San Romano in Garfagnana, Sillano, Vagli Sotto, Vergemoli e Villa Collemandina.


Descrizione

Il buffardello è una creatura leggendaria descritta in vari modi, ma in genere è un essere antropomorfo di piccole dimensioni, lungo circa mezzo metro e vestito di rosso (a volte solo con un berretto). In alcuni casi è descritto senza barba come un bambino, mentre in altri ha una barba rossa e sembra un vecchio. Secondo la leggenda, le sue mani sono state bucate da San Giovanni per evitare che soffocasse le persone durante la notte.

In molti casi, tuttavia, il buffardello viene descritto come un brutto e nero animale selvatico di dimensioni ridotte, una sorta di “bestiaccia” o “bestia del bosco”. A volte viene paragonato ad animali noti come volpi, gatti, cani, tassi, faine o uccelli notturni. In alcuni casi, invece, viene descritto come una creatura fantastica, come un uccello notturno cornuto o un uccello con la testa di topo. A seconda della leggenda, può essere visto seduto su un mucchio di fieno o su un albero.


Dov’è il buffardello ?

Si pensa che il buffardello sia invisibile, ma ci sono persone che dicono di averlo visto. Si dice che vive nelle stalle o sugli alberi, soprattutto sui noci. A volte entra dalle finestre, a volte si muove saltellando e scalciando.

Si sentono spesso le sue risate sarcastiche vicino alle case. A Gallicano si racconta di una volta in cui il buffardello aveva occupato una casa e si divertiva ad aprire e chiudere le finestre ridendo molto forte.


Azioni del buffardello

Il buffardello è un essere strano che come detto precedentemente si crede solitamente invisibile, ma alcune persone hanno dichiarato di averlo visto nelle stalle o sugli alberi, specialmente sui noci. Agisce di notte facendo scherzi e dispetti a danno di persone e animali domestici, ma non è considerato pericoloso. Spesso si posa sul petto o sullo stomaco delle persone che dormono, causando un senso di soffocamento o schiacciamento.

Inoltre, tira via le coperte, fa rumori strani, fa vibrare il letto, nasconde oggetti, spegne i lumi e può distruggere l’intera abitazione. Ruba il vino dalle botti nelle cantine, succhia il latte dalle mammelle delle mucche e spaventa gli animali domestici. Con i bambini ha un rapporto ambivalente, a volte li spaventa o li rapisce, altre volte dimostra affetto portando loro da mangiare e da bere.

Con le donne, a volte si innamora di loro e le cura, ma in altri casi le aggredisce strappando loro i capelli o sciogliendo i loro vestiti. Si pensa che possa causare venti forti e vorticosi in alcune località. Anche se fa spaventare molte persone, il buffardello è considerato solo un essere folletto o una creatura immaginaria.


Scongiuri e rimedi

Per tenere il buffardello fuori dalla casa al tramonto, si chiudono le finestre e si ritirano i vestiti appesi all’asciugatoio per evitare che siano stregati. Inoltre, si appoggia una scopa rovesciata o una stola da sacerdote sulla parte interna della porta e si appende un ramo di ginepro sul lato esterno. Ciò costringe il buffardello a contare le bacche di ginepro invece di molestare le persone o gli animali domestici.

Se il buffardello è già dentro la casa, ci sono vari rimedi per farlo scappare. Si può spegnere la luce o tenere accanto a sé una candela fatta di tre tipi diversi di cera. In alternativa, si può mettere un piatto di bacche di ginepro sulla scala per la camera da letto, in modo che il buffardello inciampi e il padrone di casa gli ordini di raccoglierle tutte.

Se tutto il resto fallisce, si può mangiare una fetta di pane e formaggio sul gabinetto e pronunciare la formula “io mangio pane e cacio, e te buffardello, ti rincaco” per farlo scappare.

Per impedire al buffardello di salire sul letto, si può appoggiare una scopetta di saggina sulla sponda del letto o mettere un capo di vestiario da uomo disteso sul fondo del letto. In alternativa, si può indossare un fazzoletto in testa per evitare che il buffardello aggrovigli i capelli.

Se si sente la presenza del buffardello sul petto mentre si dorme, si possono utilizzare le frasi “Scappa! Non lo sai che t’ha fatto San Giovanni, eh?” o “Tanto non m’affoghi!”, per farlo scappare.

Infine, si può piantare un oggetto di ferro come un pennato nel terreno per fermare il vento vorticoso provocato dal buffardello.


La leggenda del Baffardello a Corsanico

Corsanico è un piccolo paese in collina, situato nella provincia di Lucca. Si trova tra Bargecchia e Pedona ed è famoso per una storia tramandata di generazione in generazione. La storia narra di una notte fredda di gennaio in cui un fattore del paese, stanco dal lavoro della giornata, si sdraiò per dormire. Poco dopo, venne svegliato dai lamenti delle vacche della sua stalla, che sembravano impazzite. Scendendo giù, notò che tutte le vacche erano state liberate e un asino femmina era legato per la criniera ad una trave del soffitto.

Scioccato, l’uomo corse fuori a chiedere aiuto ad alcuni anziani del bar del paese. Quando tornarono alla stalla, trovarono l’asino perfettamente sciolto e una finestra aperta con delle risate in lontananza. Questo è solo uno dei molti scherzi compiuti da un essere non identificato che ha spaventato gli abitanti di Corsanico negli anni ’30 e ’40. Ora, quando le donne o i ragazzi si svegliano con i capelli annodati, è d’uso dire in dialetto “avevi il baffardello all’uscio stanotte?”


Modi di dire

A volte si usa il nome “buffardello” per spaventare i bambini e farli stare attenti. Si dice loro che se non sono buoni, il buffardello li mangerà o li prenderà. In passato, il buffardello era considerato un essere mitologico, ma ora il suo nome viene usato per descrivere un forte vento vorticoso. Infatti, quando c’è un forte vento, si dice che tira il buffardello.

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